Nelle prime fasi della diffusione in Italia dell’emergenza Covid-19, la fiducia espressa dagli italiani nei confronti delle istituzioni scientifiche è stata molto alta. Lo mostrano i dati di alcune ricerche campionarie condotte in quel periodo. Molti commentatori hanno salutato il grande consenso mostrato dagli italiani alle istituzioni scientifiche e ai numerosi scienziati esperti che si avvicendavano sui media come un’importante rivincita della scienza nei confronti del nuovo senso comune antiscientifico. A ben vedere, tuttavia, gli italiani hanno sempre espresso valori alti di fiducia nella scienza in quanto tale. Più spesso a essere criticate sono state le attività degli attori istituzionali scientifici. La diffusione di comunità di pensiero antiscientifico, in gran parte aumentata dai processi di disintermediazione dell’informazione sui canali digitali, ha insinuato nella società una cultura del sospetto antiscientifico, soprattutto nei confronti delle possibili collusioni fra istituzioni scientifiche e poteri più o meno occulti. L’ipotesi principale dell’articolo è che la pandemia ha in parte alimentato l’elevata fiducia degli italiani nei confronti delle istituzioni scientifiche e sanitarie, ma non si tratta di una fiducia del tutto consolidata. Per controllare questa ipotesi si è fatto ricorso a una indagine campionaria realizzata proprio in corrispondenza con l’introduzione graduale da parte del governo delle misure di isolamento sociale e di chiusura delle attività. I dati mostrano una crescente fiducia nelle istituzioni scientifiche e sanitarie lungo tutto il periodo della rilevazione. Le risposte di una parte degli intervistati mostrano, tuttavia, una certa incoerenza. A fronte di un’alta fiducia espressa nei confronti delle istituzioni scientifiche e sanitarie, le stesse persone mostrano di credere (con un differente livello di adesione) alla tesi della costruzione in laboratorio del virus, ampiamente rigettata dalla comunità scientifica con molti interventi di spiegazione su tutti i media. Il radicamento del sospetto antiscientifico potrebbe essere maggiore di quanto si pensi e forse celebrare la rivincita della scienza è un po’ prematuro.
The main hypothesis of the article is that the pandemic phenomenon has partly increased the level of trust the Italian people have in scientific and health institutions, but it is not a completely consolidated trust. To control this hypothesis, a sample survey was carried out in correspondence with the gradual introduction by the government of measures of lock-down. The data shows increasing trust in scientific and health institutions throughout the survey period. The responses of some respondents, however, show a certain level of incoherence. Many people declaring a high level of trust towards the scientific and health institution show (to different degrees) confidence in the idea that the virus was created in a laboratory, a thesis widely rejected by the scientific community with many explanations in the media. The rooting of anti-scientific beliefs may be much higher than suspected by commentators, and the celebration of a revenge of science may be premature.
La rivincita della scienza sul senso comune? Gli orientamenti di fiducia degli italiani all’inizio dell’emergenza Covid 19 / Anzivino, Monia; Ceravolo, Flavio Antonio; Rostan, Michele. - In: SOCIOLOGIA ITALIANA. - ISSN 2281-2652. - 16:(2020), pp. 121-139. [10.1485/2281-2652-202016-8]
La rivincita della scienza sul senso comune? Gli orientamenti di fiducia degli italiani all’inizio dell’emergenza Covid 19
Anzivino, MoniaPrimo
;
2020-01-01
Abstract
Nelle prime fasi della diffusione in Italia dell’emergenza Covid-19, la fiducia espressa dagli italiani nei confronti delle istituzioni scientifiche è stata molto alta. Lo mostrano i dati di alcune ricerche campionarie condotte in quel periodo. Molti commentatori hanno salutato il grande consenso mostrato dagli italiani alle istituzioni scientifiche e ai numerosi scienziati esperti che si avvicendavano sui media come un’importante rivincita della scienza nei confronti del nuovo senso comune antiscientifico. A ben vedere, tuttavia, gli italiani hanno sempre espresso valori alti di fiducia nella scienza in quanto tale. Più spesso a essere criticate sono state le attività degli attori istituzionali scientifici. La diffusione di comunità di pensiero antiscientifico, in gran parte aumentata dai processi di disintermediazione dell’informazione sui canali digitali, ha insinuato nella società una cultura del sospetto antiscientifico, soprattutto nei confronti delle possibili collusioni fra istituzioni scientifiche e poteri più o meno occulti. L’ipotesi principale dell’articolo è che la pandemia ha in parte alimentato l’elevata fiducia degli italiani nei confronti delle istituzioni scientifiche e sanitarie, ma non si tratta di una fiducia del tutto consolidata. Per controllare questa ipotesi si è fatto ricorso a una indagine campionaria realizzata proprio in corrispondenza con l’introduzione graduale da parte del governo delle misure di isolamento sociale e di chiusura delle attività. I dati mostrano una crescente fiducia nelle istituzioni scientifiche e sanitarie lungo tutto il periodo della rilevazione. Le risposte di una parte degli intervistati mostrano, tuttavia, una certa incoerenza. A fronte di un’alta fiducia espressa nei confronti delle istituzioni scientifiche e sanitarie, le stesse persone mostrano di credere (con un differente livello di adesione) alla tesi della costruzione in laboratorio del virus, ampiamente rigettata dalla comunità scientifica con molti interventi di spiegazione su tutti i media. Il radicamento del sospetto antiscientifico potrebbe essere maggiore di quanto si pensi e forse celebrare la rivincita della scienza è un po’ prematuro.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Anzivino et al 2020_La rivincita della scienza sul senso comune_Sociologia Italiana.pdf
Solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (Publisher’s layout)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
793.61 kB
Formato
Adobe PDF
|
793.61 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione