La tesi è uno studio sul commercio e sul collezionismo di dipinti antichi a Venezia durante la seconda e la terza dominazione austriaca (1815-1848 e 1849-1866). Si è proposta in apertura una prima analisi organica dello sviluppo delle iniziative di tutela del patrimonio artistico mobile della città. Si sono ripercorse, avvalendosi di fonti archivistiche, le difficoltose negoziazioni del Governo veneto con Vienna che portarono all’introduzione del divieto all’esportazione di opere d’arte nel 1818. Di quest’ultimo si sono esplorate le criticità di formulazione e applicazione, in particolare in merito all’incapacità istituzionale di prevenire il sempre più diffuso commercio illecito di dipinti. La possibilità di acquistare a Venezia molti dei quadri entrati in possesso del Demanio, ma anche dipinti da antiche collezioni cittadine in via di disgregazione, oltre a pitture che arrivavano dall’entroterra e dall’estero, ben si conciliava con l’alta domanda da parte di compratori esteri (collezionisti, agenti, direttori di nuovi istituti museali) che, arrivati in laguna, conclusero importanti acquisizioni. Investendo nell’affitto di sedi prestigiose e nell’acquisizione di opere di qualità, emergenti figure di antiquari misero in campo diverse strategie commerciali ed esercitarono una forte influenza sulle vicende critiche, collezionistiche e conservative delle opere da loro raccolte. Si sono ricostruite nel dettaglio le modalità di esportazione e trasporto delle opere d’arte dalla laguna in tutta Europa. Anche per quanto riguarda il collezionismo di dipinti nel periodo asburgico si presentano nella tesi primi appunti per un più ampio programma di ricerca. Le numerose informazioni reperite su singole personalità di importanti antiquari, collezionisti e intermediari finora poco indagate sono confluite in dodici schede di approfondimento che mettono a fuoco le loro biografie e le specifiche vicende collezionistiche e conservative delle opere in loro possesso. Conclude il lavoro un regesto delle richieste di esportazione dal 1829 al 1860.
Il mercato e il collezionismo di dipinti antichi nella Venezia austriaca (1815-1866) / Paruzzo, Valeria. - (2022 Oct 07), pp. 1-510. [10.15168/11572_354942]
Il mercato e il collezionismo di dipinti antichi nella Venezia austriaca (1815-1866)
Paruzzo, Valeria
2022-10-07
Abstract
La tesi è uno studio sul commercio e sul collezionismo di dipinti antichi a Venezia durante la seconda e la terza dominazione austriaca (1815-1848 e 1849-1866). Si è proposta in apertura una prima analisi organica dello sviluppo delle iniziative di tutela del patrimonio artistico mobile della città. Si sono ripercorse, avvalendosi di fonti archivistiche, le difficoltose negoziazioni del Governo veneto con Vienna che portarono all’introduzione del divieto all’esportazione di opere d’arte nel 1818. Di quest’ultimo si sono esplorate le criticità di formulazione e applicazione, in particolare in merito all’incapacità istituzionale di prevenire il sempre più diffuso commercio illecito di dipinti. La possibilità di acquistare a Venezia molti dei quadri entrati in possesso del Demanio, ma anche dipinti da antiche collezioni cittadine in via di disgregazione, oltre a pitture che arrivavano dall’entroterra e dall’estero, ben si conciliava con l’alta domanda da parte di compratori esteri (collezionisti, agenti, direttori di nuovi istituti museali) che, arrivati in laguna, conclusero importanti acquisizioni. Investendo nell’affitto di sedi prestigiose e nell’acquisizione di opere di qualità, emergenti figure di antiquari misero in campo diverse strategie commerciali ed esercitarono una forte influenza sulle vicende critiche, collezionistiche e conservative delle opere da loro raccolte. Si sono ricostruite nel dettaglio le modalità di esportazione e trasporto delle opere d’arte dalla laguna in tutta Europa. Anche per quanto riguarda il collezionismo di dipinti nel periodo asburgico si presentano nella tesi primi appunti per un più ampio programma di ricerca. Le numerose informazioni reperite su singole personalità di importanti antiquari, collezionisti e intermediari finora poco indagate sono confluite in dodici schede di approfondimento che mettono a fuoco le loro biografie e le specifiche vicende collezionistiche e conservative delle opere in loro possesso. Conclude il lavoro un regesto delle richieste di esportazione dal 1829 al 1860.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Il mercato e il collezionismo di dipinti antichi nella Venezia austriaca (1815-1866)
Tipologia:
Tesi di dottorato (Doctoral Thesis)
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