Questo contributo costituisce una sintesi dei risultati preliminari di una ricerca di dottorato attualmente in corso presso l’Università degli Studi di Trento che ha come obbiettivo principale quello di indagare le élites femminili in ambito funerario nella penisola italiana tra l’ultimo terzo del VI e la fine del VII secolo1. La scelta di studiare in via esclusiva le sepolture femminili parte dal presupposto che le donne erano portatrici della memoria familiare e contribuivano ad affermare i simboli di status dei loro gruppi di appartenenza2. L’attenzione verso il genere femminile è stata motivata anche da una tendenziale prevalenza di studi sulle tombe di armati e di cavalieri, sicuramente più facili da individuare e documentate per un periodo di tempo prolungato3. Il periodo oggetto di studio è circoscritto e determinato, nella sua fase iniziale, dalla comparsa in Italia centro-settentrionale di numerosi sepolcreti organizzati in file e di tombe con corredi di pregio che trovano diretti confronti in contesti pannonici coevi. Questo periodo si conclude verso la fine del VII secolo circa quando, salvo alcune eccezioni4, i corredi funebri scomparvero dalle sepolture. Lo strumento di ricerca ritenuto più idoneo per identificare e indagare le élites femminili nella sfera funeraria è la sepoltura di carattere “privilegiato”, definita attraverso una serie di indicatori archeologici utilizzati dalle ricerche di ambito internazionale.
LE SEPOLTURE FEMMINILI ELITARIE DI ETA' LONGOBARDA IN ITALIA CENTRO-SETTENTRIONALE: RIFLESSIONI E PROPOSTE DI RICERCA / Dalceggio, Martina. - In: TEMPORIS SIGNA. - ISSN 1970-514X. - ELETTRONICO. - 2020; XV:(2021), pp. 51-76.
LE SEPOLTURE FEMMINILI ELITARIE DI ETA' LONGOBARDA IN ITALIA CENTRO-SETTENTRIONALE: RIFLESSIONI E PROPOSTE DI RICERCA
DALCEGGIO MARTINA
2021-01-01
Abstract
Questo contributo costituisce una sintesi dei risultati preliminari di una ricerca di dottorato attualmente in corso presso l’Università degli Studi di Trento che ha come obbiettivo principale quello di indagare le élites femminili in ambito funerario nella penisola italiana tra l’ultimo terzo del VI e la fine del VII secolo1. La scelta di studiare in via esclusiva le sepolture femminili parte dal presupposto che le donne erano portatrici della memoria familiare e contribuivano ad affermare i simboli di status dei loro gruppi di appartenenza2. L’attenzione verso il genere femminile è stata motivata anche da una tendenziale prevalenza di studi sulle tombe di armati e di cavalieri, sicuramente più facili da individuare e documentate per un periodo di tempo prolungato3. Il periodo oggetto di studio è circoscritto e determinato, nella sua fase iniziale, dalla comparsa in Italia centro-settentrionale di numerosi sepolcreti organizzati in file e di tombe con corredi di pregio che trovano diretti confronti in contesti pannonici coevi. Questo periodo si conclude verso la fine del VII secolo circa quando, salvo alcune eccezioni4, i corredi funebri scomparvero dalle sepolture. Lo strumento di ricerca ritenuto più idoneo per identificare e indagare le élites femminili nella sfera funeraria è la sepoltura di carattere “privilegiato”, definita attraverso una serie di indicatori archeologici utilizzati dalle ricerche di ambito internazionale.File | Dimensione | Formato | |
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