Il seguente intervento intende approfondire la ricezione della celebre opera di Tacito, la "Germania", letta con entusiasmo dall’élite tedesca dei secoli XIX e XX che scorgeva nel volume dell’autore latino la prova storica delle virtù ancestrali della cultura germanica. Se nel testo è possibile rilevare un misto di ammirazione e critica per le popolazioni nordiche, l’esaltazione delle antiche tribù, profondamente radicate nel territorio, divenne un caposaldo del movimento nazista, che pretese di dimostrare l’appartenenza dei tedeschi ad una razza incontaminata. Un’attenzione particolare è stata riservata all’utilizzo dell’iconografia statuaria e della ritualizzazione della tradizione tramite la propaganda. A tal riguardo, è stato scelto come caso di studio il monumento eretto a Detmold, luogo della battaglia di Teutoburgo e dedicato ad Arminio. Visitato ancora oggi, il sito testimonia l’inesauribile ricerca di una forte identità nazionale, la riscoperta di un’Heimat in cui tutti i tedeschi possano sentirsi rappresentati.
This paper aims to deepen the reception of Tacitus famous work, "Germania", which was read with enthusiasm by the German élite who saw in the Latin author’s volume the historical proof of the ancestral virtues of the Germanic culture. If in the text it is possible to notice a mixture of admiration and disapproval against the populations from the north, the exaltation of ancient tribes, deeply rooted in the territory, became a milestone of the Nazi Party, which claimed to demonstrate their belonging to a pure race. A special attention was paid to the use of statuary iconography and the ritualization of tradition through the propaganda. In this regard, the monument erected in Detmold, site of the Battle of Teutoburg Forest and dedicated to Arminius, was chosen as a case study. The site, which remains a popular destination, symbolizes the unlimited search for a strong national identity, the rediscovery of a Heimat where all Germans could feel represented.
Falsi miti propagandistici: la "Germania" di Tacito e la costruzione dell’identità nazionale / Roffi, C.. - In: CLASSICO CONTEMPORANEO. - ISSN 2421-4744. - 2021:7(2021), pp. 17-30.
Falsi miti propagandistici: la "Germania" di Tacito e la costruzione dell’identità nazionale
Roffi, C.
2021-01-01
Abstract
Il seguente intervento intende approfondire la ricezione della celebre opera di Tacito, la "Germania", letta con entusiasmo dall’élite tedesca dei secoli XIX e XX che scorgeva nel volume dell’autore latino la prova storica delle virtù ancestrali della cultura germanica. Se nel testo è possibile rilevare un misto di ammirazione e critica per le popolazioni nordiche, l’esaltazione delle antiche tribù, profondamente radicate nel territorio, divenne un caposaldo del movimento nazista, che pretese di dimostrare l’appartenenza dei tedeschi ad una razza incontaminata. Un’attenzione particolare è stata riservata all’utilizzo dell’iconografia statuaria e della ritualizzazione della tradizione tramite la propaganda. A tal riguardo, è stato scelto come caso di studio il monumento eretto a Detmold, luogo della battaglia di Teutoburgo e dedicato ad Arminio. Visitato ancora oggi, il sito testimonia l’inesauribile ricerca di una forte identità nazionale, la riscoperta di un’Heimat in cui tutti i tedeschi possano sentirsi rappresentati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione