La tesi consiste in uno studio monografico aggiornato, il primo in lingua italiana, dedicato allo scultore bavarese Hans Reichle, che fu un abile interprete della Maniera fiorentina al di là e al di qua delle Alpi. Il bavarese frequentò la bottega di Giambologna dal 1587 c. al 1594, anni di intenso studio durante i quali gettò le basi sulle quali costruì il successo di una vita: la memoria degli anni fiorentini e l’influenza del maestro si percepiscono in tutte le opere del catalogo del bavarese, dagli esordi fino alla piena maturità. La tesi è dedicata interamente all’esame della vita e dell’attività dello scultore. Inizialmente si ripercorre la biografia di Reichle, esaminando le opere realizzate nel corso della vita e il prestigio che queste guadagnarono. In questa prima parte emerge l’evoluzione del linguaggio dello scultore e, in particolare, il suo cimentarsi con tecniche che finora gli studi non avevano ammesso nel catalogo: si tratta di importanti novità che gettano luce su aspetti del tutto inediti della carriera dello scultore. Invece nella seconda parte della tesi si discutono alcuni casi-studio relativi alle imprese principali di Reichle. Un capitolo è poi dedicato all’eredità lasciata dallo scultore in Tirolo e agli allievi e collaboratori che affiancarono Reichle nel corso della sua vita. Le ultime due parti della tesi sono dedicate all’esame dell’inventario inedito del bavarese - che ha portato alla luce significative novità relative tanto alla biografia quanto alla sua attività - al catalogo delle opere di Reichle e dei suoi allievi, e infine all'appendice documentaria.
L’eredità di Giambologna in Tirolo: Hans Reichle, scultore tra Firenze e la Baviera / Padovani, Francesca. - (2021 Nov 17), pp. 1-461. [10.15168/11572_322029]
L’eredità di Giambologna in Tirolo: Hans Reichle, scultore tra Firenze e la Baviera
Padovani, Francesca
2021-11-17
Abstract
La tesi consiste in uno studio monografico aggiornato, il primo in lingua italiana, dedicato allo scultore bavarese Hans Reichle, che fu un abile interprete della Maniera fiorentina al di là e al di qua delle Alpi. Il bavarese frequentò la bottega di Giambologna dal 1587 c. al 1594, anni di intenso studio durante i quali gettò le basi sulle quali costruì il successo di una vita: la memoria degli anni fiorentini e l’influenza del maestro si percepiscono in tutte le opere del catalogo del bavarese, dagli esordi fino alla piena maturità. La tesi è dedicata interamente all’esame della vita e dell’attività dello scultore. Inizialmente si ripercorre la biografia di Reichle, esaminando le opere realizzate nel corso della vita e il prestigio che queste guadagnarono. In questa prima parte emerge l’evoluzione del linguaggio dello scultore e, in particolare, il suo cimentarsi con tecniche che finora gli studi non avevano ammesso nel catalogo: si tratta di importanti novità che gettano luce su aspetti del tutto inediti della carriera dello scultore. Invece nella seconda parte della tesi si discutono alcuni casi-studio relativi alle imprese principali di Reichle. Un capitolo è poi dedicato all’eredità lasciata dallo scultore in Tirolo e agli allievi e collaboratori che affiancarono Reichle nel corso della sua vita. Le ultime due parti della tesi sono dedicate all’esame dell’inventario inedito del bavarese - che ha portato alla luce significative novità relative tanto alla biografia quanto alla sua attività - al catalogo delle opere di Reichle e dei suoi allievi, e infine all'appendice documentaria.File | Dimensione | Formato | |
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