La letteratura teorica ed empirica riporta che le cooperative di lavoro proteggono l'occupazione meglio delle imprese di proprietà degli investitori (IOF), specialmente durante le recessioni economiche. Questo articolo introduce la nuova ipotesi che non solo le cooperative di lavoro, ma tutti i tipi di cooperative (ad es. lavoratore, produttore, consumatore, credito) proteggano l'occupazione meglio delle IOF perché soddisfano tutte le esigenze dei loro membri, invece di massimizzare il valore per gli azionisti. fornendo un flusso stabile di beni e servizi. Un modello di lunga data nella soddisfazione dei bisogni implica un'attività e un'occupazione costanti. Per suffragare teoricamente la nostra ipotesi, facciamo ricorso all'interpretazione evolutiva dell'impresa come risolutore di problemi e alla letteratura sulla resilienza organizzativa. Verifichiamo l'ipotesi utilizzando i dati diffusi dall'Istituto Italiano di Statistica per tutte le imprese italiane nei periodi pre-crisi 1996-2008 e crisi 2008-15. Il partizionamento dinamico multifattoriale conferma che in Italia tutte le tipologie di cooperative hanno resistito alla crisi meglio di altre forme di impresa e che le cooperative sono state le meno colpite dalla ciclicità economica e dalla perdita di occupazione.
The theoretical and empirical literature reports that worker co-operatives protect employment better than investor-owned firms (IOFs) do, especially during economic downturns. This paper introduces the new hypothesis that not only worker co-operatives but all co-operative types (e.g. worker, producer, consumer, credit) protect employment better than IOFs do because they all satisfy their members’ needs—instead of maximizing shareholder value—by delivering a stable stream of goods and services. A long-standing pattern in needs satisfaction implies constant activity and employment. To substantiate our hypothesis theoretically, we resort to the evolutionary interpretation of the firm as a problem solver and to the literature on organizational resilience. We test the hypothesis using the data released by the Italian Institute of Statistics for all Italian enterprises in the 1996–2008 pre-crisis and 2008–15 crisis periods. Dynamic multifactor partitioning confirms that in Italy, all typologies of co-operatives withstood the crisis better than other business forms did and that co-operatives were affected the least by economic cyclicality and employment loss.
Co-operative enterprise anti-cyclicality and the economic crisis: A comparative analysis of employment dynamics in Italy / Borzaga, C.; Carini, C.; Tortia, E. C.. - In: ANNALS OF PUBLIC AND COOPERATIVE ECONOMICS. - ISSN 1370-4788. - STAMPA. - Online first:(2021), pp. 1-27. [10.1111/apce.12337]
Co-operative enterprise anti-cyclicality and the economic crisis: A comparative analysis of employment dynamics in Italy
Borzaga C.;Carini C.;Tortia E. C.
2021-01-01
Abstract
La letteratura teorica ed empirica riporta che le cooperative di lavoro proteggono l'occupazione meglio delle imprese di proprietà degli investitori (IOF), specialmente durante le recessioni economiche. Questo articolo introduce la nuova ipotesi che non solo le cooperative di lavoro, ma tutti i tipi di cooperative (ad es. lavoratore, produttore, consumatore, credito) proteggano l'occupazione meglio delle IOF perché soddisfano tutte le esigenze dei loro membri, invece di massimizzare il valore per gli azionisti. fornendo un flusso stabile di beni e servizi. Un modello di lunga data nella soddisfazione dei bisogni implica un'attività e un'occupazione costanti. Per suffragare teoricamente la nostra ipotesi, facciamo ricorso all'interpretazione evolutiva dell'impresa come risolutore di problemi e alla letteratura sulla resilienza organizzativa. Verifichiamo l'ipotesi utilizzando i dati diffusi dall'Istituto Italiano di Statistica per tutte le imprese italiane nei periodi pre-crisi 1996-2008 e crisi 2008-15. Il partizionamento dinamico multifattoriale conferma che in Italia tutte le tipologie di cooperative hanno resistito alla crisi meglio di altre forme di impresa e che le cooperative sono state le meno colpite dalla ciclicità economica e dalla perdita di occupazione.File | Dimensione | Formato | |
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