Il tema dell’articolo è il rapporto fra modernità e violenza nel pensiero sociologico. Si propone una ricostruzione dei principali contributi, a partire dall’analisi marxista della violenza quale ‘levatrice della storia’ fino a quella baumaniana riguardante l’Olocausto quale paradigma della modernità: ad un estremo, dunque, la violenza come processo fondante la modernità, all’altro la modernità come condizione necessaria per lo sviluppo di una specifica nuova forma di violenza. Fra tali due poli, una serie di riflessioni riassumibili in una dicotomia di fondo: da una parte quanti contrappongono processo di modernizzazione e permanenza della violenza (Elias, Pinker, Touraine); dall’altra coloro che vedono una correlazione fra esse (Foucault, Francofortesi). Nell’ultima parte, infine, viene considerato un particolare tipo di violenza, quello nei confronti degli animali non-umani, sottovalutato in letteratura, e le cui caratteristiche assumono dinamiche tipicamente ‘moderniste’
The article focuses on the relation between modernity and violence in sociological tradition. We propose a reconstruction of main contributions, from Marxist analysis of violence as the ‘midwife of history’ until Bauman’s work about Holocaust as paradigm of modernity: at the one side violence as a foundational process of modernity, at the other modernity as necessary, but not sufficient, condition for the development of a new specific form of ‘modernist’ violence. Between these two extremities, a number of reflections that can be summed up in a general dichotomy: those who counterpose modernization process and permanence of violence (Elias, Pinker, Touraine); and those who see a correlation of these two elements (Foucault, Frankfurt School). Then, in the last part of the article, we consider a specific form of violence, toward non-human animals, underestimated in literature, and whose characteristics assume typical dynamics of modernity
Da ‘levatrice della storia’ a variabile della modernità: prospettive sociologiche sul tema della violenza, da Marx fino all’Olocausto e ai mattatoi / Bertuzzi, Niccolò. - In: KRYPTON. - ISSN 2282-3301. - 5-6:(2016), pp. 80-88. [10.13134/2282-3301/5-6-2015/8]
Da ‘levatrice della storia’ a variabile della modernità: prospettive sociologiche sul tema della violenza, da Marx fino all’Olocausto e ai mattatoi
Bertuzzi, Niccolò
2016-01-01
Abstract
Il tema dell’articolo è il rapporto fra modernità e violenza nel pensiero sociologico. Si propone una ricostruzione dei principali contributi, a partire dall’analisi marxista della violenza quale ‘levatrice della storia’ fino a quella baumaniana riguardante l’Olocausto quale paradigma della modernità: ad un estremo, dunque, la violenza come processo fondante la modernità, all’altro la modernità come condizione necessaria per lo sviluppo di una specifica nuova forma di violenza. Fra tali due poli, una serie di riflessioni riassumibili in una dicotomia di fondo: da una parte quanti contrappongono processo di modernizzazione e permanenza della violenza (Elias, Pinker, Touraine); dall’altra coloro che vedono una correlazione fra esse (Foucault, Francofortesi). Nell’ultima parte, infine, viene considerato un particolare tipo di violenza, quello nei confronti degli animali non-umani, sottovalutato in letteratura, e le cui caratteristiche assumono dinamiche tipicamente ‘moderniste’File | Dimensione | Formato | |
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