VOCI DELL’APPARENZA. IL DENTRO E IL FUORI NELL’ OTELLO DI PASOLINI

L’articolo vuole proporre una lettura dello splendido cortometraggio pasoliniano di ispirazione shakespeariana, Che cosa sono le nuvole?, all’insegna dei temi dell'apparenza e della rappresentazione. Il clima culturale di quegli anni offre numerose sollecitazioni in questo senso, e Pasolini è molto attento nel coglierle. Crea nella sua opera un gioco di contrasti (dentro-fuori, realtà-finzione) che serve a tematizzare il carattere apparente e dunque effimero dell’esistenza, e della conoscenza della realtà. Questi aspetti già in parte notati dalla critica vogliono qui essere approfonditi riguardo alle strutture dell’opera, e soprattutto attraverso un’analisi linguistica del parlato dei personaggi, con particolare attenzione a Otello-Ninetto e Jago-Totò, ma senza dimenticare altri elementi come la canzone del film. In this article we want to propose a lecture of Che cosa sono le nuvole? under the themes of appearance and representation. The culture of those years offers numerous stimuli in this sense, and Pasolini is very careful in picking them up. In his work he creates a game of contrasts (inside-outside, reality-fiction) useful to thematize the apparent and therefore ephemeral character of existence, and also of knowledge of realty. These aspects were already noted by the scholars in some points, but we want to analyze them in detail with regard for the structures of the film, in particular through a linguistic analysis of the characters' speech, with special regard for Otello-Ninetto and Jago-Totò, but without forgetting elements like the song of the film.