Il dolore: Una riflessione filosofica

Il saggio intende proporre una riflessione filosofica sul dolore e individuare il possibile rapporto tra l’istanza terapeutica «palliativa», che tende ad essere un aspetto rilevante di tutte le professioni a contatto con il mondo della sofferenza (non solo in àmbito medico), e l’evoluzione del concreto «vissuto» umano del dolore anche nel suo aspetto di «senso» ad esso attribuito dal soggetto umano nella contemporaneità. L’umano «vissuto» della sofferenza è indagato sul piano psicologico, talora anche su quello sociologico o antropologico-culturale. Tali com- portamenti, anche nel loro rilievo psicologico o socio-culturale, non sono mai indipendenti dall’evoluzione dell’interpretazione del dolore in àmbito filosofico. L’istanza terapeutico-palliativa è una domanda emergente con modalità inedite proprio in virtù – anche – della diversa autocomprensione del proprio dolore da parte dell’uomo contemporaneo entro un orizzonte culturale segnato da un paradigma dominante e da un obiettivo decisivo: realizzare una società «analgesica».

Summary The paper intends to propose a philosophical reflection on pain and to identify a possible relationship between the «palliative» therapeutic instance – a relevant side of every profession dealing with suffering people (not only in the medical field) – and the development of the actual «experience» of pain (including, in the latter, the «meaning» that human beings give to pain in the contemporary world). The way human beings «live» suffering is investigated not only on the psychological level but also on the sociological and anthropologico-cultural ones. As for their psychological or socio-cultural relevance, pain-related behaviours are never independent of changes occurring in the philosophical interpretation of pain. The emerging therapeutic-palliative instance poses an unprecedented question precisely in virtue of the different understanding of one’s own pain. The cultural horizon of contemporary humans is, indeed, marked by a dominant paradigm and a decisive goal: to create an «analgesic» society.