A cavallo tra gli anni Dieci e gli anni Venti del Novecento Michail Aleksandrovič Petrovskij – germanista, critico letterario e traduttore – lavora a una teoria della composizione narrativa il cui obiettivo è quello di disegnare l’architettura funzionale del racconto, la sua “fisiologia”, vale a dire svelare i legami dinamici che intercorrono tra i suoi diversi componenti e che derivano dall’orientamento che ciascun procedimento poetico utilizzato nel testo assume. Nell’ambito di questo progetto di studio, il cui risultato finale avrebbe dovuto costituire una vera e propria “poetica della novella”, nel corso degli anni Venti Petrovskij pubblica alcuni saggi. In essi lo studioso russo coniuga, da un lato, un’impostazione teorica rigorosa, finalizzata alla puntuale definizione degli strumenti d’indagine e della loro terminologia e, dall'altro, un approccio pragmatico, il quale prevede di volta in volta la lettura ravvicinata di uno o più casi di studio. Nel presente saggio si tenta di mettere in luce l’originalità dell’apporto teorico-concettuale delle ricerche di Petrovskij, puntando l’interesse su alcuni aspetti della teoria della composizione novellistica e prendendo brevemente in esame un caso di studio specifico, quello relativo al racconto di Aleksandr Puškin «Il colpo di pistola». L’analisi del primo dei cinque «Racconti del defunto Ivan Petrovič Belkin» offre a Petrovskij, tra l’altro, l’occasione per prendere posizione rispetto ad alcuni giudizi critici che il critico formalista Boris Ėjchenbaum, fine studioso della prosa di Puškin e autorevole teorico della forma breve, aveva formulato in quegli stessi anni.

Between the 1920s and 1930s, Michail Aleksandrovič Petrovskij, a Germanist, literary critic and translator, is working on a theory of the narrative composition, the aim of which is to draw the functional architecture of the tale, its “physiology”. The objective is to unveil the dynamic links that exist within the tale’s different components and which arise from the perspective that each poetic procedure used in the text assumes. Within the realm of this study project, the final result of which should constitute a real “poetics of the short story”, Petrovskij publishes some essays during the 1920s. In these, the Russian scholar not only combines a rigorous theoretical planning, aimed at the precise definition of the tools of the study and of their terminology, but he also uses a pragmatic approach, which foresees, from time to time, the close reading of one or two case studies. In this essay, the aim is to show the originality of the theoretical-conceptual contribution of Petrovskij’s research, focussing on some aspects of the theory of the composition of the short story and briefly examining a specific case study, the one concerning Aleksandr Puškin’s short story «The Shot». The analysis of the first of the five «Tales of the Late Ivan Petrovich Belkin» also gives Petrovskij the opportunity to take a position with respect to some critical judgements that the formalist critic Boris Ėjchenbaum, an insightful scholar of Puškin’s prose and a renowned theorist of the short form, had formulated during those same years.

Il contributo di Michail Aleksandrovič Petrovskij (1887-1937) allo studio della forma novellistica / Mingati, Adalgisa. - In: TICONTRE. - ISSN 2284-4473. - ELETTRONICO. - 12:(2019), pp. 471-492.

Il contributo di Michail Aleksandrovič Petrovskij (1887-1937) allo studio della forma novellistica

Mingati, Adalgisa
2019-01-01

Abstract

A cavallo tra gli anni Dieci e gli anni Venti del Novecento Michail Aleksandrovič Petrovskij – germanista, critico letterario e traduttore – lavora a una teoria della composizione narrativa il cui obiettivo è quello di disegnare l’architettura funzionale del racconto, la sua “fisiologia”, vale a dire svelare i legami dinamici che intercorrono tra i suoi diversi componenti e che derivano dall’orientamento che ciascun procedimento poetico utilizzato nel testo assume. Nell’ambito di questo progetto di studio, il cui risultato finale avrebbe dovuto costituire una vera e propria “poetica della novella”, nel corso degli anni Venti Petrovskij pubblica alcuni saggi. In essi lo studioso russo coniuga, da un lato, un’impostazione teorica rigorosa, finalizzata alla puntuale definizione degli strumenti d’indagine e della loro terminologia e, dall'altro, un approccio pragmatico, il quale prevede di volta in volta la lettura ravvicinata di uno o più casi di studio. Nel presente saggio si tenta di mettere in luce l’originalità dell’apporto teorico-concettuale delle ricerche di Petrovskij, puntando l’interesse su alcuni aspetti della teoria della composizione novellistica e prendendo brevemente in esame un caso di studio specifico, quello relativo al racconto di Aleksandr Puškin «Il colpo di pistola». L’analisi del primo dei cinque «Racconti del defunto Ivan Petrovič Belkin» offre a Petrovskij, tra l’altro, l’occasione per prendere posizione rispetto ad alcuni giudizi critici che il critico formalista Boris Ėjchenbaum, fine studioso della prosa di Puškin e autorevole teorico della forma breve, aveva formulato in quegli stessi anni.
2019
Mingati, Adalgisa
Il contributo di Michail Aleksandrovič Petrovskij (1887-1937) allo studio della forma novellistica / Mingati, Adalgisa. - In: TICONTRE. - ISSN 2284-4473. - ELETTRONICO. - 12:(2019), pp. 471-492.
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