A differenza di altri paesi, l’Educatore Professionale (EP) è stato formato, dall’inizio degli anni ’80, nel campo delle professioni sanitarie. Il 54% degli EP lavora negli enti non profit e il 30% all’interno del SSN, pianificando e realizzando interventi educativi nei settori delle diverse vulnerabilità, dipendenze e disabilità. Gli EP sono occupati negli ambiti del lavoro sociale, dell’assistenza sociosanitaria, dell’inserimento sociolavorativo e della pedagogia sociale. Sappiamo che in Italia, per motivi politico istituzionali, il settore sociale è quasi sempre separato dal settore sanitario. Questi due mondi – con alcune eccezioni – hanno diversissime identità culturali e organizzative e questo tende a separare la persona con comorbilità in differenti settori, come se fosse un oggetto scomponibile e abbandonandolo di fatto. L’ipotesi storico epistemologica esplorata in questo elaborato, attraverso l’osservazione partecipante e l’analisi della letteratura specifica, è che uno dei nuclei fondanti l’identità di questa figura professionale è la “Promozione della Salute” (WHO, Ottawa 1986). L’EP infatti si propone, non senza difficoltà politico istituzionali e accademiche, come soggetto di incontro e sintesi pedagogica nel mondo delle helping professions, mantenendo sempre in primo piano i diritti delle persone più deboli a essere protagonisti della propria vita e dunque della propria salute.
This paper focuses on one of the most common helping professions in Italy: the Social Health Educator (SHE) . Unlike in other countries, these professionals have been trained, since the beginning of the eighties, in the field of health professions. 54% of them work for accredited non-profit organizations and 30% for the National Health Service, planning and carrying out educational interventions, addressing vulnerability and disability issues. They operate in the field of social work, health and social care, occupational therapy and social pedagogy. Due to political and institutional reasons, the social sector in Italy is separate from the health sector. With a few exceptions, these two worlds have very different cultural and organizational identities and they tend to divide people with comorbidities into different sectors, as if they were modular objects, thus abandoning them. The historical-epistemological hypothesis explored in this paper, through participant observation and analysis of the specific literature, is that one of the founding principles of these professionals is "Health Promotion" (WHO, Ottawa 1986). The SHE is, in fact, constantly trying, not without difficulties, to be a connection and pedagogical synthesis in the world of the helping professions, focusing on the rights of the most vulnerable and encouraging them to be the protagonists of their own life and, therefore, of their own health.
Health Promotion and Social Work for the vulnerable person: the Social Health Educator in Italy / Fortin, Dario. - In: MEDIC. METODOLOGIA DIDATTICA E INNOVAZIONE CLINICA. - ISSN 1824-3991. - ELETTRONICO. - 27:2(2019), pp. 109-121.
Health Promotion and Social Work for the vulnerable person: the Social Health Educator in Italy
Fortin Dario
2019-01-01
Abstract
A differenza di altri paesi, l’Educatore Professionale (EP) è stato formato, dall’inizio degli anni ’80, nel campo delle professioni sanitarie. Il 54% degli EP lavora negli enti non profit e il 30% all’interno del SSN, pianificando e realizzando interventi educativi nei settori delle diverse vulnerabilità, dipendenze e disabilità. Gli EP sono occupati negli ambiti del lavoro sociale, dell’assistenza sociosanitaria, dell’inserimento sociolavorativo e della pedagogia sociale. Sappiamo che in Italia, per motivi politico istituzionali, il settore sociale è quasi sempre separato dal settore sanitario. Questi due mondi – con alcune eccezioni – hanno diversissime identità culturali e organizzative e questo tende a separare la persona con comorbilità in differenti settori, come se fosse un oggetto scomponibile e abbandonandolo di fatto. L’ipotesi storico epistemologica esplorata in questo elaborato, attraverso l’osservazione partecipante e l’analisi della letteratura specifica, è che uno dei nuclei fondanti l’identità di questa figura professionale è la “Promozione della Salute” (WHO, Ottawa 1986). L’EP infatti si propone, non senza difficoltà politico istituzionali e accademiche, come soggetto di incontro e sintesi pedagogica nel mondo delle helping professions, mantenendo sempre in primo piano i diritti delle persone più deboli a essere protagonisti della propria vita e dunque della propria salute.File | Dimensione | Formato | |
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