Il primo venticinquennio di attività (1552-1577) del collegio per studenti istituito dal medico ravennate Tommaso Giannotti Rangoni si connota per la supervisione diretta da parte del suo fondatore, caso isolato tra i collegi padovani, generalmente eretti per volontà testamentaria. Le istituzioni alle 32 piazze collegiali, rogate dal notaio veneziano Vettor Maffei, professionista di fiducia di Tommaso Ravenna, consentono di seguire l’andamento degli ingressi, il bacino di provenienza degli studenti, la rete di relazioni definita dai fideiussori, la corrispondenza con le disposizioni statutarie e, incrociate con i documenti di laurea editi, ipotizzare la “produttività” del collegio. Alla morte del fondatore, la complessità e oscurità delle sue disposizioni testamentarie non permisero di attuare i disegni di gestione di Palazzo Ravenna da lui immaginati e finirono per consegnare l’amministrazione del collegio a tre parroci veneziani.

The first 25 years of activity (1552-1577) of the boarding house founded by Tommaso Giannotti Rangoni, a doctor from Ravenna, is characterised by the direct control of his founder, which is an exception in the history of the Padua boarding houses, usually founded by last wills. The institutions at the 32 places, drawn up by the Venetian notary Vettor Maffei, Tommaso Ravenna’s trusted professional, allow to follow the trend of the entries, the provenance of the students, the network established by the guarantors and the correspondence with the Statute’s rules. Moreover, if crosschecked with the already published diplomata, they consent to conjecture the “productivity” of the boarding hause. Once the founder dead, the complexity and obscurity of his last will did not allow executing his own administration projects of Palazzo Ravenna, and ended up with consigning the direction of the boarding hause to three Venetian parish priests

"Gratis et virtutis amore": le istituzioni al collegio Ravenna nei primi venticinque anni d'attività (1552-1577) / Benussi, Paola. - In: QUADERNI PER LA STORIA DELL'UNIVERSITA' DI PADOVA. - ISSN 0078-7760. - STAMPA. - 2015, 48:(2015), pp. 113-194.

"Gratis et virtutis amore": le istituzioni al collegio Ravenna nei primi venticinque anni d'attività (1552-1577)

Paola Benussi
2015-01-01

Abstract

Il primo venticinquennio di attività (1552-1577) del collegio per studenti istituito dal medico ravennate Tommaso Giannotti Rangoni si connota per la supervisione diretta da parte del suo fondatore, caso isolato tra i collegi padovani, generalmente eretti per volontà testamentaria. Le istituzioni alle 32 piazze collegiali, rogate dal notaio veneziano Vettor Maffei, professionista di fiducia di Tommaso Ravenna, consentono di seguire l’andamento degli ingressi, il bacino di provenienza degli studenti, la rete di relazioni definita dai fideiussori, la corrispondenza con le disposizioni statutarie e, incrociate con i documenti di laurea editi, ipotizzare la “produttività” del collegio. Alla morte del fondatore, la complessità e oscurità delle sue disposizioni testamentarie non permisero di attuare i disegni di gestione di Palazzo Ravenna da lui immaginati e finirono per consegnare l’amministrazione del collegio a tre parroci veneziani.
2015
Benussi, Paola
"Gratis et virtutis amore": le istituzioni al collegio Ravenna nei primi venticinque anni d'attività (1552-1577) / Benussi, Paola. - In: QUADERNI PER LA STORIA DELL'UNIVERSITA' DI PADOVA. - ISSN 0078-7760. - STAMPA. - 2015, 48:(2015), pp. 113-194.
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