Aristotele (Resp. 473a-474a), Teofrasto (Sens. 9 e 20-22) e Demetrio Lacone (PHerc. 1012, col. 65) hanno conservato l’ampio resoconto in versi del meccanismo della respirazione e dell’olfatto di Empedocle. Tale spiegazione non dichiara però esplicitamente quanti viventi possiedono una simile facoltà. Empedocle si limita a cominciare il suo reso-conto dichiarando che “tutti” (πάντα) respirano e odorano, che è una dichiarazione ambigua. Infatti, essa può indicare tanto che tutti i viventi in senso lato possono aspirare aria e odore, quanto che possono farlo solo tutti quei viventi il cui organismo opera mediante il meccanismo descritto dai versi empedoclei. Argomenterò a favore della prima ipotesi, studiando l’usus scribendi di Empedocle e il suo ricorso alla parola πάντα in altri contesti. Dopodiché, cercherò di difendere la possibilità che la conoscenza del meccanismo della respirazione e dell’olfatto potesse essere stata usata da Empedocle: 1) per curare gli uomini e le donne, 2) per af-fermare che tutti i viventi sono simili, perché inspirano la medesima aria, 3) per conoscere il divino attraverso alcune particolari esperienze olfattive.
Aristotle (Resp. 473a-474a), Theophrastus (Sens.9 and 20-22) and Demetrius of Laco (PHerc.1012, col. 65) preserve Empedocles’ extensive account in verses of the mechanism of breathing and smell. However, this explana-tion does not explicitly say how many living beings actually possess such a faculty. Empedocles just begins his account with the claim that “everyone” (πάντα) breathes and smells, which is an ambiguous claim. It could mean both that every living being can inhale air and odor, or that only all thoseliving beings whose respiratory organs are structured as outlined in Empedocles’ verses can do so. I will argue in favor of the first hypothesis, by studying Empedocles’ usus scribendi and his use of the word πάντα in other contexts. After this, I will try to defend the possibility that Empedocles’ knowledge of the mechanism of breathing and smell may have been used: 1) to heal men and women, 2) to claim that all living beings are akin, since they inhale the same air, 3) to experience the divine through some special olfactory experiences
Chi respira e odora secondo Empedocle? Sul παντα del fr. 96. 1 Gallavotti / Piergiacomi, Enrico. - In: REVISTA ARCHAI. - ISSN 1984-249X. - 2018, 23:(2018), pp. 135-166. [10.14195/1984-249X_23_5]
Chi respira e odora secondo Empedocle? Sul παντα del fr. 96. 1 Gallavotti
Piergiacomi, Enrico
2018-01-01
Abstract
Aristotele (Resp. 473a-474a), Teofrasto (Sens. 9 e 20-22) e Demetrio Lacone (PHerc. 1012, col. 65) hanno conservato l’ampio resoconto in versi del meccanismo della respirazione e dell’olfatto di Empedocle. Tale spiegazione non dichiara però esplicitamente quanti viventi possiedono una simile facoltà. Empedocle si limita a cominciare il suo reso-conto dichiarando che “tutti” (πάντα) respirano e odorano, che è una dichiarazione ambigua. Infatti, essa può indicare tanto che tutti i viventi in senso lato possono aspirare aria e odore, quanto che possono farlo solo tutti quei viventi il cui organismo opera mediante il meccanismo descritto dai versi empedoclei. Argomenterò a favore della prima ipotesi, studiando l’usus scribendi di Empedocle e il suo ricorso alla parola πάντα in altri contesti. Dopodiché, cercherò di difendere la possibilità che la conoscenza del meccanismo della respirazione e dell’olfatto potesse essere stata usata da Empedocle: 1) per curare gli uomini e le donne, 2) per af-fermare che tutti i viventi sono simili, perché inspirano la medesima aria, 3) per conoscere il divino attraverso alcune particolari esperienze olfattive.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Chi respira.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Versione editoriale (Publisher’s layout)
Licenza:
Creative commons
Dimensione
223.33 kB
Formato
Adobe PDF
|
223.33 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione