Con la pubblicazione dell’Avversario Emmanuel Carrère decide di abbandonare la fiction per mettersi in gioco personalmente. Non sceglie però di farlo per questioni squisitamente poetiche, ma per un’esigenza intima: la prima persona è l’espediente narrativo che gli permette di affrontare un fatto di cronaca doloroso, condividendo la propria angoscia con il lettore. Questo intervento mostra come si articola il rapporto tra cronaca e letteratura nell’universo narrativo di Emmanuel Carrère. Cosa significa per Carrère essere un romanziere? Quali sono le poste in gioco nell’utilizzo della prima persona? Che ruolo ha il fait divers nei suoi libri?
“Dire quelque chose de ma verité”: Emmanuel Carrère dalla cronaca al romanzo / Lorandini, Francesca. - In: SIGMA. - ISSN 2611-3309. - 2018:(2018), pp. 63-85.
“Dire quelque chose de ma verité”: Emmanuel Carrère dalla cronaca al romanzo
Francesca Lorandini
2018-01-01
Abstract
Con la pubblicazione dell’Avversario Emmanuel Carrère decide di abbandonare la fiction per mettersi in gioco personalmente. Non sceglie però di farlo per questioni squisitamente poetiche, ma per un’esigenza intima: la prima persona è l’espediente narrativo che gli permette di affrontare un fatto di cronaca doloroso, condividendo la propria angoscia con il lettore. Questo intervento mostra come si articola il rapporto tra cronaca e letteratura nell’universo narrativo di Emmanuel Carrère. Cosa significa per Carrère essere un romanziere? Quali sono le poste in gioco nell’utilizzo della prima persona? Che ruolo ha il fait divers nei suoi libri?File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Dire quelque chose de ma vérité.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Versione editoriale (Publisher’s layout)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
272.32 kB
Formato
Adobe PDF
|
272.32 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione