Sull'uso dei dispositivi digitali personali a scuola

Durante la scorsa legislatura, il MIUR costituì un gruppo di lavoro sull’uso del digital device a scuola, di cui ho fatto parte insieme a colleghi del mondo dell’università, che ha formulato delle linee guida per presidi e insegnanti. Si è trattato di un passo nella giusta direzione verso il tentativo di governare piuttosto che subire il dato di realtà che i dispositivi mobili e digitali (come smartphone, tablet, smartwatch, ecc.) sono diventati parte integrante di come i ragazzi apprendono, cercano informazioni e comunicano tra di loro. Ci sono tanti aspetti da considerare quando si considera l’impat- to di queste ‘device’ nel contesto scolastico e il documento prodotto dal gruppo di lavoro cerca di coprirne il più possibile. Rispetto alla ricezione di questo lavoro, le reazioni sono state lar- gamente positive, in particolare da parte della comunità dei diretti interessati: ragazzi, genitori e docenti. Sui media, sono apparse del- le critiche che pur essendo legittime sono a mio avviso off target: ve- diamone alcune che ritengo più importanti e che, in qualche modo, si sovrappongono o incastrano tra loro. In questo articolo, vorrei affrontarne alcune fornendo anche delle informazioni di contesto per aiutare meglio la comprensione del lavoro fatto.