E’ noto come i bacini alpini siano annoverati tra le aree più colpite dai recenti cambiamenti climatici. L’aumento delle temperature e lo sfruttamento del suolo e delle risorse idriche hanno aggravato il rischio di alluvioni e influenzato drasticamente la disponibilità idrica. Uno degli aspetti più discussi dell’idrologia dei bacini alpini riguarda i possibili cambiamenti nella stagionalità dei deflussi tipica di queste zone, dovuti principalmente ad una riduzione delle precipitazioni nevose invernali e ad un’anticipazione dello scioglimento di neve e ghiaccio nella stagione calda. I deflussi del fiume Adige (bacino in studio, situato nel Nord-Est Italia) hanno subito alterazioni nell’ultimo secolo, dovute ad una combinazione di fattori che comprendono sia cambiamenti climatici sia modifiche di uso del suolo e dell’utilizzo delle risorse idriche. Tuttavia, l’importanza relativa delle varie forzanti non è stata analizzata a fondo. Infatti, nonostante diversi studi in letteratura abbiano cercato di spiegare queste dinamiche e le loro cause, l’elevata complessità dei fenomeni idrologici e climatici locali e delle interazioni tra le forzanti, l’uso del suolo e le risorse idriche rende necessario un ulteriore approfondimento. L’approccio comunemente impiegato in letteratura per quantificare tali alterazioni del bilancio idrologico è quello modellistico, la cui accuratezza dipende però dalla disponibilità e qualità di dati idrometeorologici e di cambiamento di uso del suolo. Tale approccio è inoltre caratterizzato da elevate incertezze legate alla selezione del modello concettuale adottato. E’ altresì riconosciuto che l’impiego di dati osservati da stazioni di monitoraggio è preferibile all’impiego di modelli, in quanto fornisce risultati più robusti nell’analisi di sistemi complessi non lineari (come, ad esempio, l’interazione tra le variazioni climatiche e di uso del suolo sulla disponibilità delle risorse idriche). In questo studio si analizzano lunghe serie storiche giornaliere di portata, temperatura e precipitazione nel bacino dell’Adige, nel tentativo di identificare le dinamiche delle principali variabili idrologiche e di ipotizzare le cause dei cambiamenti osservati. Il confronto tra le variazioni nel tempo e nello spazio dei flussi idrologici mostra come la risposta del bacino al cambiamento climatico segua schemi locali e, quindi, suggerisce di evitare valutazioni globali senza aver tenuto conto dei fenomeni di piccola scala.
ANALISI DELLE VARIAZIONI SPAZIO-TEMPORALI DI VARIABILI IDROMETEOROLOGICHE NEL BACINO DELL’ADIGE / Mallucci, S.; Majone, B.; Bellin, A.. - In: L'ACQUA. - ISSN 1125-1255. - ELETTRONICO. - 2/2018:(2018), pp. 39-49.
ANALISI DELLE VARIAZIONI SPAZIO-TEMPORALI DI VARIABILI IDROMETEOROLOGICHE NEL BACINO DELL’ADIGE
S. Mallucci;B. Majone;A. Bellin
2018-01-01
Abstract
E’ noto come i bacini alpini siano annoverati tra le aree più colpite dai recenti cambiamenti climatici. L’aumento delle temperature e lo sfruttamento del suolo e delle risorse idriche hanno aggravato il rischio di alluvioni e influenzato drasticamente la disponibilità idrica. Uno degli aspetti più discussi dell’idrologia dei bacini alpini riguarda i possibili cambiamenti nella stagionalità dei deflussi tipica di queste zone, dovuti principalmente ad una riduzione delle precipitazioni nevose invernali e ad un’anticipazione dello scioglimento di neve e ghiaccio nella stagione calda. I deflussi del fiume Adige (bacino in studio, situato nel Nord-Est Italia) hanno subito alterazioni nell’ultimo secolo, dovute ad una combinazione di fattori che comprendono sia cambiamenti climatici sia modifiche di uso del suolo e dell’utilizzo delle risorse idriche. Tuttavia, l’importanza relativa delle varie forzanti non è stata analizzata a fondo. Infatti, nonostante diversi studi in letteratura abbiano cercato di spiegare queste dinamiche e le loro cause, l’elevata complessità dei fenomeni idrologici e climatici locali e delle interazioni tra le forzanti, l’uso del suolo e le risorse idriche rende necessario un ulteriore approfondimento. L’approccio comunemente impiegato in letteratura per quantificare tali alterazioni del bilancio idrologico è quello modellistico, la cui accuratezza dipende però dalla disponibilità e qualità di dati idrometeorologici e di cambiamento di uso del suolo. Tale approccio è inoltre caratterizzato da elevate incertezze legate alla selezione del modello concettuale adottato. E’ altresì riconosciuto che l’impiego di dati osservati da stazioni di monitoraggio è preferibile all’impiego di modelli, in quanto fornisce risultati più robusti nell’analisi di sistemi complessi non lineari (come, ad esempio, l’interazione tra le variazioni climatiche e di uso del suolo sulla disponibilità delle risorse idriche). In questo studio si analizzano lunghe serie storiche giornaliere di portata, temperatura e precipitazione nel bacino dell’Adige, nel tentativo di identificare le dinamiche delle principali variabili idrologiche e di ipotizzare le cause dei cambiamenti osservati. Il confronto tra le variazioni nel tempo e nello spazio dei flussi idrologici mostra come la risposta del bacino al cambiamento climatico segua schemi locali e, quindi, suggerisce di evitare valutazioni globali senza aver tenuto conto dei fenomeni di piccola scala.File | Dimensione | Formato | |
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