Prendendo spunto dall’annosa questione del rapporto fra memoria e storia, il saggio cerca di meglio comprendere quale sia il contributo della prima all’elaborazione della seconda, con particolare riferimento alla funzione svolta all’interno del processo dal senso di identità, sia collettiva sia individuale. Collegandosi al ruolo di primo piano assunto a livello storiografico nell’ultimo trentennio dalla variegata categoria degli egodocumenti (testi in prima persona in cui l’individuo scrive di sé), e considerandoli su un piano europeo, da un lato si sottolinea come attraverso questo tipo di scritture sia possibile cogliere aspetti della realtà e della coscienza che sfuggono altrimenti all’elaborazione storiografica corrente, dall’altro si evidenziano i modi in cui sostanziali egodocumenti (diari, libri di famiglia, corrispondenze private) siano stati utilizzati anche nell’elaborazione di testi consapevolmente storiografici (come ad esempio la Storia d’Italia di Guicciardini). Ma anche al di là di ciò, questi testi mostrano come la storia-memoria sia rimasta l’approccio di riferimento per individui e gruppi nel rapporto con il proprio passato fino alla fine dell’età moderna, e in alcuni casi anche oltre. Starting from the debated issue of the relationship between memory and history, the essay seeks to better understand what is the contribution of the former to the elaboration of the latter, with particular reference to the function carried out within the process by the sense of identity, both collective and individual. On the one hand, by examining the foremost role assumed in historiographical research in the last thirty years by the varied category of egodocuments (personal texts in which the individual writes of himself), and considering them at a European level, the author emphasizes that through this type of writings it is possible to grasp aspects of both reality and consciences that are otherwise neglected by current historiography. On the other hand, the essay stresses the ways in which many egodocuments (diaries, family books, private correspondences) have also been used in the elaboration of consciously historiographic texts (such as Guicciardini's History of Italy). But beyond that, these texts show how the history-memory model remained the reference approach for individuals and groups in their relationship with their past until the end of the early modern age, and in some cases even beyond.
Memoria e storia: il ruolo degli egodocumenti / Ciappelli, Giovanni. - In: NUOVA RIVISTA STORICA. - ISSN 0029-6236. - STAMPA. - CII:II(2018), pp. 699-728.
Memoria e storia: il ruolo degli egodocumenti
Ciappelli, Giovanni
2018-01-01
Abstract
Prendendo spunto dall’annosa questione del rapporto fra memoria e storia, il saggio cerca di meglio comprendere quale sia il contributo della prima all’elaborazione della seconda, con particolare riferimento alla funzione svolta all’interno del processo dal senso di identità, sia collettiva sia individuale. Collegandosi al ruolo di primo piano assunto a livello storiografico nell’ultimo trentennio dalla variegata categoria degli egodocumenti (testi in prima persona in cui l’individuo scrive di sé), e considerandoli su un piano europeo, da un lato si sottolinea come attraverso questo tipo di scritture sia possibile cogliere aspetti della realtà e della coscienza che sfuggono altrimenti all’elaborazione storiografica corrente, dall’altro si evidenziano i modi in cui sostanziali egodocumenti (diari, libri di famiglia, corrispondenze private) siano stati utilizzati anche nell’elaborazione di testi consapevolmente storiografici (come ad esempio la Storia d’Italia di Guicciardini). Ma anche al di là di ciò, questi testi mostrano come la storia-memoria sia rimasta l’approccio di riferimento per individui e gruppi nel rapporto con il proprio passato fino alla fine dell’età moderna, e in alcuni casi anche oltre. Starting from the debated issue of the relationship between memory and history, the essay seeks to better understand what is the contribution of the former to the elaboration of the latter, with particular reference to the function carried out within the process by the sense of identity, both collective and individual. On the one hand, by examining the foremost role assumed in historiographical research in the last thirty years by the varied category of egodocuments (personal texts in which the individual writes of himself), and considering them at a European level, the author emphasizes that through this type of writings it is possible to grasp aspects of both reality and consciences that are otherwise neglected by current historiography. On the other hand, the essay stresses the ways in which many egodocuments (diaries, family books, private correspondences) have also been used in the elaboration of consciously historiographic texts (such as Guicciardini's History of Italy). But beyond that, these texts show how the history-memory model remained the reference approach for individuals and groups in their relationship with their past until the end of the early modern age, and in some cases even beyond.File | Dimensione | Formato | |
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