Il contributo analizza i profili evolutivi dell'obbligo di motivazione dei piani urbanistici, in rapporto alle previsioni dell'art. 3, comma 2, della l. n. 241/1990, che rinvia alle leggi speciali la disciplina della materia. Anche alla luce della giurisprudenza più recente, si sottolinea la tendenza ad estendere anche ai piani un tendenziale dovere di motivazione delle singole scelte discrezionali. Restano comunque ferme le difficoltà inerenti alla individuazione dei profili "formali" della motivazione ed alla sua rilevanza giuridica nel procedimento di pianificazione: aspetti, questi ultimi, che solo la legislazione regionale (ed eventualmente statale) possono disciplinare.
La motivazione dei piani urbanistici: aspetti evolutivi
Cassatella, Antonio
2016-01-01
Abstract
Il contributo analizza i profili evolutivi dell'obbligo di motivazione dei piani urbanistici, in rapporto alle previsioni dell'art. 3, comma 2, della l. n. 241/1990, che rinvia alle leggi speciali la disciplina della materia. Anche alla luce della giurisprudenza più recente, si sottolinea la tendenza ad estendere anche ai piani un tendenziale dovere di motivazione delle singole scelte discrezionali. Restano comunque ferme le difficoltà inerenti alla individuazione dei profili "formali" della motivazione ed alla sua rilevanza giuridica nel procedimento di pianificazione: aspetti, questi ultimi, che solo la legislazione regionale (ed eventualmente statale) possono disciplinare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione