Di particolare interesse si rivela, tanto agli occhi del teorico che del pratico, il filone giurisprudenziale – ancora non nutrito, ma di crescente rilievo – chiamato a dare applicazione contestuale a più o meno recenti regolamenti comunitari nella materia definita, atecnicamente, ma non a torto, del diritto di famiglia dell’Unione europea. A quel «mosaico» di normative, cioè , che pur in mancanza di un’espressa competenza dell’U.E. sul diritto materiale di famiglia, vi incidono tuttavia fortemente, toccando – cosa, questa, ammessa sì dai trattati – il diritto internazionale privato e processuale. Il citato filone giurisprudenziale, costretto a muoversi in un quadro normativo tanto variegato quanto poco coerente, guadagna, e merita, secondo l’a., attenzione per diversi ordini di ragioni. Da un lato, per lo sforzo che mostra nel tentare di ricondurre virtuosamente ad unità l’applicazione di regolamenti che frammentano una materia nella sostanza unica: separazione personale, divorzio, profili personali e patrimoniali del rapporto tra coniugi, affidamento della prole, mantenimento, obbligazioni alimentari, tutte questioni di diritto familiare affrontate, nella più parte dei casi, in un medesimo processo (quello di attenuazione, cessazione o scioglimento degli effetti civili del vincolo matrimoniale), ma invece separatamente (e talvolta parzialmente) disciplinate dalla normativa comunitaria. Dall’altro, quella giurisprudenza si lascia apprezzare perché, nel tentativo non agevole di questa reductio ad unum, si trova spesso a confrontare con questioni affatto nuove. Questioni, processuali e non solo, la cui soluzione è peraltro resa alla nostra giurisprudenza (più) difficile perché, a differenza che in altri Stati membri, ‘lasciata sola’, e cioè sfornita di quella legislazione di attuazione della normativa comunitaria che ogni legislatore nazionale, attento e responsabile, dovrebbe sempre adottare. Unico rifugio per l’interprete rimane quindi, in un contesto siffatto, quello di rinvenire ed ancorare quelle soluzioni a solide basi di sistema, preesistenti al diritto di fonte europea. A tale giurisprudenza il saggio rivolge quindi approfondita analisi critica.

Divorzio transfrontaliero e domande connesse nel diritto dell'Unione Europea / Dalla Bontà, Silvana. - In: RIVISTA DI DIRITTO PROCESSUALE. - ISSN 0035-6182. - STAMPA. - 2016:6(2016), pp. 1488-1525.

Divorzio transfrontaliero e domande connesse nel diritto dell'Unione Europea

Dalla Bontà, Silvana
2016-01-01

Abstract

Di particolare interesse si rivela, tanto agli occhi del teorico che del pratico, il filone giurisprudenziale – ancora non nutrito, ma di crescente rilievo – chiamato a dare applicazione contestuale a più o meno recenti regolamenti comunitari nella materia definita, atecnicamente, ma non a torto, del diritto di famiglia dell’Unione europea. A quel «mosaico» di normative, cioè , che pur in mancanza di un’espressa competenza dell’U.E. sul diritto materiale di famiglia, vi incidono tuttavia fortemente, toccando – cosa, questa, ammessa sì dai trattati – il diritto internazionale privato e processuale. Il citato filone giurisprudenziale, costretto a muoversi in un quadro normativo tanto variegato quanto poco coerente, guadagna, e merita, secondo l’a., attenzione per diversi ordini di ragioni. Da un lato, per lo sforzo che mostra nel tentare di ricondurre virtuosamente ad unità l’applicazione di regolamenti che frammentano una materia nella sostanza unica: separazione personale, divorzio, profili personali e patrimoniali del rapporto tra coniugi, affidamento della prole, mantenimento, obbligazioni alimentari, tutte questioni di diritto familiare affrontate, nella più parte dei casi, in un medesimo processo (quello di attenuazione, cessazione o scioglimento degli effetti civili del vincolo matrimoniale), ma invece separatamente (e talvolta parzialmente) disciplinate dalla normativa comunitaria. Dall’altro, quella giurisprudenza si lascia apprezzare perché, nel tentativo non agevole di questa reductio ad unum, si trova spesso a confrontare con questioni affatto nuove. Questioni, processuali e non solo, la cui soluzione è peraltro resa alla nostra giurisprudenza (più) difficile perché, a differenza che in altri Stati membri, ‘lasciata sola’, e cioè sfornita di quella legislazione di attuazione della normativa comunitaria che ogni legislatore nazionale, attento e responsabile, dovrebbe sempre adottare. Unico rifugio per l’interprete rimane quindi, in un contesto siffatto, quello di rinvenire ed ancorare quelle soluzioni a solide basi di sistema, preesistenti al diritto di fonte europea. A tale giurisprudenza il saggio rivolge quindi approfondita analisi critica.
2016
6
Dalla Bontà, Silvana
Divorzio transfrontaliero e domande connesse nel diritto dell'Unione Europea / Dalla Bontà, Silvana. - In: RIVISTA DI DIRITTO PROCESSUALE. - ISSN 0035-6182. - STAMPA. - 2016:6(2016), pp. 1488-1525.
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