La natura globale del terrorismo internazionale dei mezzi di cui esso si serve, in particolare internet impone di rimeditare i problemi di disciplina in una prospettiva essenzialmente sovranazionale. Il contributo esamina mediante l’adozione del metodo comparato la normativa dettata dal legislatore italiano in attuazione di politiche internazionali, in materia di addestramento per finalità di terrorismo. Lo studio offre l’occasione per riflettere sulle tensioni cui è esposto il diritto penale “classico” a fronte dell’anticipazione spinta della punibilità a condotte meramente prodromiche nelle quali rischia di assumere un rilievo esorbitante la volontà di scopo. La gravità della minaccia induce il legislatore ad anticipare sempre più la punibilità, con il rischio di colpire condotte socialmente neutre e conseguente perdita di capacità selettiva della norma penale. La frenesia interventistica legata all’emotività del momento spesso incide di fatto sull’agognata armonizzazione delle legislazioni nazionali, presupposto indefettibile per un’efficace strategia di contrasto. Compito dell’interprete in questi momenti di crisi sarà dunque quello di vegliare affinché la retorica imperante sulla necessità di controlli no finisca per sacrificare una quota eccessiva di libertà in nome di una sicurezza che talora risulta essere in realtà solo apparente.
Una riflessione comparata sulle norme in materia di addestramento per finalità di terrorismo / Wenin, Roberto. - In: DIRITTO PENALE CONTEMPORANEO. - ISSN 2240-7618. - 2016, v. 4:(2016), pp. 108-140.
Una riflessione comparata sulle norme in materia di addestramento per finalità di terrorismo.
Wenin, Roberto
2016-01-01
Abstract
La natura globale del terrorismo internazionale dei mezzi di cui esso si serve, in particolare internet impone di rimeditare i problemi di disciplina in una prospettiva essenzialmente sovranazionale. Il contributo esamina mediante l’adozione del metodo comparato la normativa dettata dal legislatore italiano in attuazione di politiche internazionali, in materia di addestramento per finalità di terrorismo. Lo studio offre l’occasione per riflettere sulle tensioni cui è esposto il diritto penale “classico” a fronte dell’anticipazione spinta della punibilità a condotte meramente prodromiche nelle quali rischia di assumere un rilievo esorbitante la volontà di scopo. La gravità della minaccia induce il legislatore ad anticipare sempre più la punibilità, con il rischio di colpire condotte socialmente neutre e conseguente perdita di capacità selettiva della norma penale. La frenesia interventistica legata all’emotività del momento spesso incide di fatto sull’agognata armonizzazione delle legislazioni nazionali, presupposto indefettibile per un’efficace strategia di contrasto. Compito dell’interprete in questi momenti di crisi sarà dunque quello di vegliare affinché la retorica imperante sulla necessità di controlli no finisca per sacrificare una quota eccessiva di libertà in nome di una sicurezza che talora risulta essere in realtà solo apparente.File | Dimensione | Formato | |
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