L’esordio del turismo nelle regioni alpine è solitamente fatto risalire alla valorizzazione delle risorse idrominerali da una parte e all’affacciarsi dell’alpinismo dall'altra. Non va per altro dimenticato che l’attivazione di un’offerta in questi due campi non costituì che due dei molteplici fattori capaci di motivare l’afflusso e la presenza di forestieri nelle regioni alpine. Il saggio analizza la complessa interazione tra domanda e offerta che seppe indirizzare i flussi turistici verso alcuni settori della montagna alpina, determinandone una precoce affermazione, relegando invece altri – a lungo ignorati – in una posizione di marginalità. Mette in rilievo il ruolo dell’imprenditorialità sia endogena che esogena al territorio alpino nel far maturare una composita offerta, capace di sostenere una crescente domanda, specie da quando hanno preso piede gli sport invernali. Esamina il significato economico via via crescente di questa branca del terziario per una realtà che da secoli conosceva un netto dominio delle attività agro-silvo-zootecniche. Segue le trasformazioni che l’affermazione del turismo ha provocato nelle diverse aree della montagna alpina e le implicazioni che hanno prodotto sulla società locale. Sottolinea come oggi la risorsa più importante delle destinazioni turistiche alpine sia costituita dall’ambiente e rileva che di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici - che potrebbero generare mutamenti anche sensibili nell’alternarsi delle stagioni – riusciranno a sopravvivere solo quelle località turistiche che sapranno considerare la natura ed il paesaggio il loro principale «capitale».
La rilevanza economica del turismo nel contesto alpino tra XIX e XX secolo
Leonardi, Andrea
2016-01-01
Abstract
L’esordio del turismo nelle regioni alpine è solitamente fatto risalire alla valorizzazione delle risorse idrominerali da una parte e all’affacciarsi dell’alpinismo dall'altra. Non va per altro dimenticato che l’attivazione di un’offerta in questi due campi non costituì che due dei molteplici fattori capaci di motivare l’afflusso e la presenza di forestieri nelle regioni alpine. Il saggio analizza la complessa interazione tra domanda e offerta che seppe indirizzare i flussi turistici verso alcuni settori della montagna alpina, determinandone una precoce affermazione, relegando invece altri – a lungo ignorati – in una posizione di marginalità. Mette in rilievo il ruolo dell’imprenditorialità sia endogena che esogena al territorio alpino nel far maturare una composita offerta, capace di sostenere una crescente domanda, specie da quando hanno preso piede gli sport invernali. Esamina il significato economico via via crescente di questa branca del terziario per una realtà che da secoli conosceva un netto dominio delle attività agro-silvo-zootecniche. Segue le trasformazioni che l’affermazione del turismo ha provocato nelle diverse aree della montagna alpina e le implicazioni che hanno prodotto sulla società locale. Sottolinea come oggi la risorsa più importante delle destinazioni turistiche alpine sia costituita dall’ambiente e rileva che di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici - che potrebbero generare mutamenti anche sensibili nell’alternarsi delle stagioni – riusciranno a sopravvivere solo quelle località turistiche che sapranno considerare la natura ed il paesaggio il loro principale «capitale».File | Dimensione | Formato | |
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