I social media hanno trasformato il nostro modo di costruire e intrattenere relazioni sociali, sia in ambito personale che professionale. In particolare, la mediazione della tecnologia e la possibilità di interagire contemporaneamente con l’intera comunità dei propri contatti ha facilitato e incrementato la propensione a condividere informazioni su di sé, sulle proprie opinioni e sulle proprie esperienze, con una frequenza spesso quotidiana se non oraria (Baker et al., 2011). Inoltre, la confusione tra contatti personali e professionali che possono accedere alle informazioni porta a una condivisione di contenuti non sempre adeguatamente calibrati al tipo di interlocutore.1 Per le imprese, l’abbondanza e la ricchezza delle informazioni che i social media hanno reso possibile non solo consente di monitorare il comportamento dei propri dipendenti e la loro compatibilità con l’immagine aziendale, ma costituisce anche un patrimonio prezioso per la valutazione dei potenziali candidati. Tale utilizzo è già diffuso nel mercato americano. La ricerca di Jobvite (2014), che ha coinvolto 1.855 recruiter, mostra che il 55% degli intervistati ha riconsiderato un candidato dopo aver visionato il profilo di quest’ultimo sui social media. Tuttavia, la letteratura si è dedicata più alla discussione di vantaggi e svantaggi di questo nuovo mezzo invece che investigarne l’effettivo utilizzo da parte delle imprese (Bissola e Imperatori, 2013). In questo articolo riportiamo i risultati di un’analisi esplorativa condotta tra le imprese del Nord Italia, che mira a fornire una prima panoramica di come le imprese adottino i social media nel reclutamento e nella gestione delle risorse umane.
I Social media nel reclutamento e nella gestione delle risorse umane
Frigotto, Maria Laura;
2015-01-01
Abstract
I social media hanno trasformato il nostro modo di costruire e intrattenere relazioni sociali, sia in ambito personale che professionale. In particolare, la mediazione della tecnologia e la possibilità di interagire contemporaneamente con l’intera comunità dei propri contatti ha facilitato e incrementato la propensione a condividere informazioni su di sé, sulle proprie opinioni e sulle proprie esperienze, con una frequenza spesso quotidiana se non oraria (Baker et al., 2011). Inoltre, la confusione tra contatti personali e professionali che possono accedere alle informazioni porta a una condivisione di contenuti non sempre adeguatamente calibrati al tipo di interlocutore.1 Per le imprese, l’abbondanza e la ricchezza delle informazioni che i social media hanno reso possibile non solo consente di monitorare il comportamento dei propri dipendenti e la loro compatibilità con l’immagine aziendale, ma costituisce anche un patrimonio prezioso per la valutazione dei potenziali candidati. Tale utilizzo è già diffuso nel mercato americano. La ricerca di Jobvite (2014), che ha coinvolto 1.855 recruiter, mostra che il 55% degli intervistati ha riconsiderato un candidato dopo aver visionato il profilo di quest’ultimo sui social media. Tuttavia, la letteratura si è dedicata più alla discussione di vantaggi e svantaggi di questo nuovo mezzo invece che investigarne l’effettivo utilizzo da parte delle imprese (Bissola e Imperatori, 2013). In questo articolo riportiamo i risultati di un’analisi esplorativa condotta tra le imprese del Nord Italia, che mira a fornire una prima panoramica di come le imprese adottino i social media nel reclutamento e nella gestione delle risorse umane.File | Dimensione | Formato | |
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