L’Italia è un osservatorio privilegiato per confrontare il modello processuale accusatorio e quello inquisitorio poiché ha adottato un modello processuale del tutto originale. Dal 1989, infatti, è stato progressivamente introdotto nell’ordinamento italiano un modello processuale ispirato al modello adversarial: prima nella sola procedura penale e poi, nel 1999, in tutti i tipi di processo (grazie alla riforma dell’art. 111 della Costituzione). Tuttavia questo modello è stato adattato, attraverso una serie di aggiustamenti, ad una realtà per molto tempo legata ad un modello inquisitorio. Questa novità ha inciso moltissimo nella cultura giuridica ma anche nella cultura diffusa dell’Italia di questi anni poiché l’opposizione tra le parti (in Italia chiamata “contraddittorio”) viene presentata come un bene da tutelare e custodire e non più come un problema da evitare. Purtroppo, nell’ambito della esperienza giuridica concreta, il valore ad oggi attribuito al confronto tra le parti è ancora una sterile drammaturgia della controversia. Con questa ricerca si intende spiegare le ragioni che fondano la razionalità intrinseca e la forza aletica della relazione di scontro tra le parti. Essa rappresenta il cuore socratico della procedura adversary poiché genera un legame che consente il dispiegarsi di ciò che supera le pretese particolari delle parti stesse ed è comune ad ambedue: questo perché l’opposizione rappresenta non solo uno strumento logico di accertamento/espunzione della contraddizione dai loro ragionamenti, ma è la condizione affinché le tesi esposte ‘abbiano a che fare’ con la verità.
Italy is in a special position from which to observe the comparison between the accusatorial and the inquisitorial models, because it has adopted a highly original procedural form. Since 1989, a model drawing its inspiration from the adversarial procedure has been progressively introduced into the Italian inquisitorial judicial system. At first it has been used solely in trials; then, from 1999 it has been extended to all judicial proceedings (as a result of the reform of article 111 of the Constitution). This new introduction cuts deep not only into the judicial culture but also into current Italian culture, because the adversarial principle (in Italy called contraddittorio) was presented as a benefit to be safeguarded and maintained, and no longer as a problem to be avoided. Unfortunately, within the sphere of actual judicial experience the value attributed to the adversarial model mainly consists in a sterile dramatisation of facts. The purpose of this research paper is to explain the intrinsic rationality and the alethic value of the confrontation between the parties. It demonstrates the integral Socratic structure of the adversarial model, which not only represents a logical means of verification, or refutation, of discrepancies in legal arguments, but also defines the truth conditions of legal arguments.
La via italiana al modello processuale 'Adversarial' / Sommaggio, Paolo. - In: JUS. - ISSN 0022-6955. - STAMPA. - 2015:3(2015), pp. 279-305.
La via italiana al modello processuale 'Adversarial'
Sommaggio, Paolo
2015-01-01
Abstract
L’Italia è un osservatorio privilegiato per confrontare il modello processuale accusatorio e quello inquisitorio poiché ha adottato un modello processuale del tutto originale. Dal 1989, infatti, è stato progressivamente introdotto nell’ordinamento italiano un modello processuale ispirato al modello adversarial: prima nella sola procedura penale e poi, nel 1999, in tutti i tipi di processo (grazie alla riforma dell’art. 111 della Costituzione). Tuttavia questo modello è stato adattato, attraverso una serie di aggiustamenti, ad una realtà per molto tempo legata ad un modello inquisitorio. Questa novità ha inciso moltissimo nella cultura giuridica ma anche nella cultura diffusa dell’Italia di questi anni poiché l’opposizione tra le parti (in Italia chiamata “contraddittorio”) viene presentata come un bene da tutelare e custodire e non più come un problema da evitare. Purtroppo, nell’ambito della esperienza giuridica concreta, il valore ad oggi attribuito al confronto tra le parti è ancora una sterile drammaturgia della controversia. Con questa ricerca si intende spiegare le ragioni che fondano la razionalità intrinseca e la forza aletica della relazione di scontro tra le parti. Essa rappresenta il cuore socratico della procedura adversary poiché genera un legame che consente il dispiegarsi di ciò che supera le pretese particolari delle parti stesse ed è comune ad ambedue: questo perché l’opposizione rappresenta non solo uno strumento logico di accertamento/espunzione della contraddizione dai loro ragionamenti, ma è la condizione affinché le tesi esposte ‘abbiano a che fare’ con la verità.File | Dimensione | Formato | |
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