L’articolo analizza l’intersezione tra l’esigenza globale di conservazione della biodiversità— tradizionalmente affrontata attraverso la messa in opera di aree protette— e la realtà degli assetti fondiari collettivi nel contesto italiano. Viene presentato il percorso internazionale che ha portato al riconoscimento nell’ambito dell’IUCN e della Convenzione sulla Biodiversità dell’efficacia delle forme di gestione sostenibile delle risorse naturali praticate dalle comunità locali e dai popoli indigeni. In Italia tali realtà sono identificate come ‘patrimoni di comunità’ (PdC) ed in gran parte corrispondono agli assetti fondiari collettivi. Vengono proposte due modalità di classificazione di tali assetti: una fondata su diverse modalità di governance derivate da intricati percorsi legislativi, l’altra fondata su caratteristiche ecosistemiche. I menzionati sviluppi nell’ambito del diritto internazionale sono vincolanti sia per l’Unione Europea che per l’Italia, e prevedono forme di sostegno. Si suggerisce un’azione combinata di ulteriori studi e advocacy a livello europeo per ottenere l’adozione di politiche appropriate.
Nuove frontiere nella conservazione della biodiversità: Patrimoni di comunità e assetti fondiari collettivi
Bassi, Marco
In corso di stampa
Abstract
L’articolo analizza l’intersezione tra l’esigenza globale di conservazione della biodiversità— tradizionalmente affrontata attraverso la messa in opera di aree protette— e la realtà degli assetti fondiari collettivi nel contesto italiano. Viene presentato il percorso internazionale che ha portato al riconoscimento nell’ambito dell’IUCN e della Convenzione sulla Biodiversità dell’efficacia delle forme di gestione sostenibile delle risorse naturali praticate dalle comunità locali e dai popoli indigeni. In Italia tali realtà sono identificate come ‘patrimoni di comunità’ (PdC) ed in gran parte corrispondono agli assetti fondiari collettivi. Vengono proposte due modalità di classificazione di tali assetti: una fondata su diverse modalità di governance derivate da intricati percorsi legislativi, l’altra fondata su caratteristiche ecosistemiche. I menzionati sviluppi nell’ambito del diritto internazionale sono vincolanti sia per l’Unione Europea che per l’Italia, e prevedono forme di sostegno. Si suggerisce un’azione combinata di ulteriori studi e advocacy a livello europeo per ottenere l’adozione di politiche appropriate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione