Ecatonfilea di Leon Battista Alberti può essere interpretata come una predica parodica. Il contributo si concentra soprattutto sugli aspetti formali della ripresa parodica del sacro nell’Ecantonfilea, senza approfondire la (eventuale) presenza della parodia sacra in altre opere albertiane. Dopo un analisi dei rapporti che il testo intrattiene con le altre opere amatorie di Alberti e con il modello di riferimento omiletico (la forma del sermone, la presenza/assenza di exempla e di auctoritates, le tecniche retoriche) viene valutata la funzione di Ecatonfilea in quanto parodia del sermone all’interno del sistema delle opere erotiche albertiane, per concludere con alcune osservazioni sul significato della parodia sacra in relazione alla concezione della religione e dell’amore femminile in Alberti. Intrepretare Ecatonfilea come ripresa parodica di un genere sacro permette di spiegarne alcuni tratti formali come l’impianto precettistico, lo sviluppo delle parti in cui è diviso il testo, il ruolo delle allusioni e delle fonti, l’imitazione dell’oralità, l’inserzione degli inserti autobiografici in funzione di exemplum più che di racconto psicologico. Con l’uso della parodia, inoltre, si vede come Alberti riesca a muoversi nel sistema dei generi a sua disposizione caricandoli di nuove funzioni: la ripresa della forma del sermone si unisce alla voce femminile per trattare il tema erotico in modi diversi, ma non indipendenti, rispetto a quelli tentati nelle altre opere amatorie; la parodia introduce un elemento di distanziamento ironico che si riflette sulla lettura complessiva del monologo, che deve essere interpretato non in modo univoco, ma ricordando che i piani del serio e del comico si sovrappongono e che Ecatonfilea non è una figura a cui prestare ciecamente fiducia.
Leon Battista Alberti e la parodia sacra: la predica di Ecatonfilea
Largaiolli, Matteo
2014-01-01
Abstract
Ecatonfilea di Leon Battista Alberti può essere interpretata come una predica parodica. Il contributo si concentra soprattutto sugli aspetti formali della ripresa parodica del sacro nell’Ecantonfilea, senza approfondire la (eventuale) presenza della parodia sacra in altre opere albertiane. Dopo un analisi dei rapporti che il testo intrattiene con le altre opere amatorie di Alberti e con il modello di riferimento omiletico (la forma del sermone, la presenza/assenza di exempla e di auctoritates, le tecniche retoriche) viene valutata la funzione di Ecatonfilea in quanto parodia del sermone all’interno del sistema delle opere erotiche albertiane, per concludere con alcune osservazioni sul significato della parodia sacra in relazione alla concezione della religione e dell’amore femminile in Alberti. Intrepretare Ecatonfilea come ripresa parodica di un genere sacro permette di spiegarne alcuni tratti formali come l’impianto precettistico, lo sviluppo delle parti in cui è diviso il testo, il ruolo delle allusioni e delle fonti, l’imitazione dell’oralità, l’inserzione degli inserti autobiografici in funzione di exemplum più che di racconto psicologico. Con l’uso della parodia, inoltre, si vede come Alberti riesca a muoversi nel sistema dei generi a sua disposizione caricandoli di nuove funzioni: la ripresa della forma del sermone si unisce alla voce femminile per trattare il tema erotico in modi diversi, ma non indipendenti, rispetto a quelli tentati nelle altre opere amatorie; la parodia introduce un elemento di distanziamento ironico che si riflette sulla lettura complessiva del monologo, che deve essere interpretato non in modo univoco, ma ricordando che i piani del serio e del comico si sovrappongono e che Ecatonfilea non è una figura a cui prestare ciecamente fiducia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione