Il capitolo è composto da tre parti. Nella prima si analizzano i dati più recenti su stranieri denunciati, condannati e detenuti in Italia, confrontandoli con quelli del Veneto e della Lombardia, due tra le regioni italiane a maggior tasso di presenza migratoria regolare e che meritano pertanto un approfondi-mento più attento. Più precisamente si cerca di capire quanti sono gli stranieri tra i denunciati, i condannati e i detenuti e, con riferimento a questi ultimi, si propone una comparazione con la situazione carceraria di altri stati europei. Nella seconda parte ci si concentra sulla criminalità organizzata degli stranieri: esistono mafie etniche nel nostro paese? Dove sono localizzate e come sono organizzate? A quali attività si dedicano e qual è il loro modus operandi? Stabiliscono contatti tra loro e con la criminalità organizzata nostrana? La trattazione si chiude, nelle terza parte, con una prima ricognizione dei costi della criminalità straniera in Italia. Si identificano i costi che la criminalità degli stranieri, come ogni forma di criminalità, impone alla società e si presenta una prima stima media annua – basata su dati di criminalità Sdi del Ministero dell’Interno – per il 2005 e il 2006. È questo l’inizio di un ragionamento che si intende proseguire nei prossimi anni. Una comprensione dei costi della criminalità degli immigrati può infatti portare sia a misurare svantaggi e vantaggi della presenza straniera sia a razionalizzare la spesa pubblica in materia di prevenzione e repressione.
Criminalità e devianza degli immigrati
Di Nicola, Andrea
2008-01-01
Abstract
Il capitolo è composto da tre parti. Nella prima si analizzano i dati più recenti su stranieri denunciati, condannati e detenuti in Italia, confrontandoli con quelli del Veneto e della Lombardia, due tra le regioni italiane a maggior tasso di presenza migratoria regolare e che meritano pertanto un approfondi-mento più attento. Più precisamente si cerca di capire quanti sono gli stranieri tra i denunciati, i condannati e i detenuti e, con riferimento a questi ultimi, si propone una comparazione con la situazione carceraria di altri stati europei. Nella seconda parte ci si concentra sulla criminalità organizzata degli stranieri: esistono mafie etniche nel nostro paese? Dove sono localizzate e come sono organizzate? A quali attività si dedicano e qual è il loro modus operandi? Stabiliscono contatti tra loro e con la criminalità organizzata nostrana? La trattazione si chiude, nelle terza parte, con una prima ricognizione dei costi della criminalità straniera in Italia. Si identificano i costi che la criminalità degli stranieri, come ogni forma di criminalità, impone alla società e si presenta una prima stima media annua – basata su dati di criminalità Sdi del Ministero dell’Interno – per il 2005 e il 2006. È questo l’inizio di un ragionamento che si intende proseguire nei prossimi anni. Una comprensione dei costi della criminalità degli immigrati può infatti portare sia a misurare svantaggi e vantaggi della presenza straniera sia a razionalizzare la spesa pubblica in materia di prevenzione e repressione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione