Il saggio intende affrontare il tema conservazione del patrimonio costruito con particolare riferimento a edifici caratterizzati da complesse stratificazioni costruttive e da problemi di degrado che li rendono particolarmente “fragili”. Edifici che corrono più di altri il rischio che l’intervento di restauro/recupero causi la perdita del loro valore di testimonianza: l’essere documento di fasi di costruzione e di trasformazione ma anche fonte di una particolare modalità di fruizione legata al “fascino”, alla percezione dell’aura. Per tali edifici è necessario un rigoroso percorso di conoscenza che metta in relazione diversi metodi: la ricerca storico archivistica, lo studio tipologico, l’analisi stratigrafico costruttiva, lo studio dei caratteri costruttivi, l’analisi del degrado e del dissesto. Si tratta di un attitudine analitica che fa propria la ricerca e l’attribuzione di senso ai segni della discontinuità, della lacunosità, visti non solo come indizio di un decadimento materiale ma anche come tramite di un rapporto conoscitivo fra soggetto ed oggetto dove tali segni possono diventare spie, indizi rivelatori della processualità di costruzione e trasformazione dell'opera. Il decadimento allora innesca quesiti sulle origini, sulle passate compiutezze, sulla possibile integrità, acquista la funzione attiva di produrre conoscenza; diventa tramite di quel delicato insieme di segni che testimoniano il trascorrere del tempo, segni che comunicano il loro essere “apparizioni uniche di una lontananza”.
Learning, Conservation, “Mystery” / Quendolo, Alessandra; Gatti, Maria Paola; Cacciaguerra, Giorgio. - ELETTRONICO. - (2014), pp. 1-10. (Intervento presentato al convegno IAHS 2014 tenutosi a Funchal nel 16-19 dicembre 2014).
Learning, Conservation, “Mystery”
Quendolo, Alessandra;Gatti, Maria Paola;Cacciaguerra, Giorgio
2014-01-01
Abstract
Il saggio intende affrontare il tema conservazione del patrimonio costruito con particolare riferimento a edifici caratterizzati da complesse stratificazioni costruttive e da problemi di degrado che li rendono particolarmente “fragili”. Edifici che corrono più di altri il rischio che l’intervento di restauro/recupero causi la perdita del loro valore di testimonianza: l’essere documento di fasi di costruzione e di trasformazione ma anche fonte di una particolare modalità di fruizione legata al “fascino”, alla percezione dell’aura. Per tali edifici è necessario un rigoroso percorso di conoscenza che metta in relazione diversi metodi: la ricerca storico archivistica, lo studio tipologico, l’analisi stratigrafico costruttiva, lo studio dei caratteri costruttivi, l’analisi del degrado e del dissesto. Si tratta di un attitudine analitica che fa propria la ricerca e l’attribuzione di senso ai segni della discontinuità, della lacunosità, visti non solo come indizio di un decadimento materiale ma anche come tramite di un rapporto conoscitivo fra soggetto ed oggetto dove tali segni possono diventare spie, indizi rivelatori della processualità di costruzione e trasformazione dell'opera. Il decadimento allora innesca quesiti sulle origini, sulle passate compiutezze, sulla possibile integrità, acquista la funzione attiva di produrre conoscenza; diventa tramite di quel delicato insieme di segni che testimoniano il trascorrere del tempo, segni che comunicano il loro essere “apparizioni uniche di una lontananza”.File | Dimensione | Formato | |
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