Tassi di insuccesso più alti dei loro coetanei emergono dalle statistiche internazionali ed italiane (OCSE, 2009; MIUR, 2011) negli alunni/e migranti in Italia, dati che dipingono di ombre le finalità stesse di una Scuola pubblica, che dovrebbe essere, in quanto tale, anche equa e democratica. In questo articolo si presentano alcuni risultati di uno studio longitudinale, che ha seguito un gruppo classe multiculturale dalla prima della scuola primaria alla prima media in un Istituto Comprensivo del Trentino. La specificità metodologica del lavoro è data dalla postura di un ricercatore del team: un insegnante. L’indagine, generata dall’urgenza di individuare percorsi efficaci per promuovere un apprendimento di qualità per tutti, ha coinvolto 19 alunni/e, 36 genitori e 26 docenti, con una progressiva raccolta dati dal 2005 al 2011 (conforme alle procedure previste dal Codice Etico) comprendente interviste focalizzate registrate (62) a testimoni privilegiati, somministrazioni (10) di un questionario alunni, osservazioni e ricerca documentaria, con una trasformazione in testo ed una trascrizione verbatim di tutto il materiale (405 sources), codificato con il supporto di NVivo9.2. Dopo una presentazione sulla metodologia adottata, definibile come una Grounded Theory critica nel suo approccio costruttivista (Charmaz, 2005) orientato alla Social Justice Education (Denzin, 2007), gli autori espliciteranno le 7 categorie costruite e le loro relazioni come fasi di un percorso efficace. Ne emerge un modello, non generalizzabile se non teoreticamente, in cui le scelte etiche determinano le fasi successive e si pongono come precondizioni essenziali di un processo pedagogico efficace, basato sulla risorsa strategica di docenti competenti che, attraverso risorse adeguate e strategie attive, promuovono la costruzione di contesti di apprendimento in uno spazio scuola dove l’esperienza multiculturale si declina come valore aggiunto, facilitando competenze sociali direttamente correlate al successo formativo. L’efficacia del processo esaminato, di cui si evidenziano le condizioni di trasferibilità ad altri contesti, si fonda, pur in una visione sistemica, su alcune condizioni interagenti, riferibili all’equità sociale come scelta etica, ai contesti socio-politici-economici coerenti con un progetto di coesione sociale e alle metodologie efficaci dei docenti. La presentazione è rivolta a studiosi della Ricerca educativa e a docenti impegnati sul campo.
Qualità e equità in contesti multiculturali. Una Grounded Theory critica nel primo ciclo d’istruzione
Malusà, Giovanna;Tarozzi, Massimiliano
2013-01-01
Abstract
Tassi di insuccesso più alti dei loro coetanei emergono dalle statistiche internazionali ed italiane (OCSE, 2009; MIUR, 2011) negli alunni/e migranti in Italia, dati che dipingono di ombre le finalità stesse di una Scuola pubblica, che dovrebbe essere, in quanto tale, anche equa e democratica. In questo articolo si presentano alcuni risultati di uno studio longitudinale, che ha seguito un gruppo classe multiculturale dalla prima della scuola primaria alla prima media in un Istituto Comprensivo del Trentino. La specificità metodologica del lavoro è data dalla postura di un ricercatore del team: un insegnante. L’indagine, generata dall’urgenza di individuare percorsi efficaci per promuovere un apprendimento di qualità per tutti, ha coinvolto 19 alunni/e, 36 genitori e 26 docenti, con una progressiva raccolta dati dal 2005 al 2011 (conforme alle procedure previste dal Codice Etico) comprendente interviste focalizzate registrate (62) a testimoni privilegiati, somministrazioni (10) di un questionario alunni, osservazioni e ricerca documentaria, con una trasformazione in testo ed una trascrizione verbatim di tutto il materiale (405 sources), codificato con il supporto di NVivo9.2. Dopo una presentazione sulla metodologia adottata, definibile come una Grounded Theory critica nel suo approccio costruttivista (Charmaz, 2005) orientato alla Social Justice Education (Denzin, 2007), gli autori espliciteranno le 7 categorie costruite e le loro relazioni come fasi di un percorso efficace. Ne emerge un modello, non generalizzabile se non teoreticamente, in cui le scelte etiche determinano le fasi successive e si pongono come precondizioni essenziali di un processo pedagogico efficace, basato sulla risorsa strategica di docenti competenti che, attraverso risorse adeguate e strategie attive, promuovono la costruzione di contesti di apprendimento in uno spazio scuola dove l’esperienza multiculturale si declina come valore aggiunto, facilitando competenze sociali direttamente correlate al successo formativo. L’efficacia del processo esaminato, di cui si evidenziano le condizioni di trasferibilità ad altri contesti, si fonda, pur in una visione sistemica, su alcune condizioni interagenti, riferibili all’equità sociale come scelta etica, ai contesti socio-politici-economici coerenti con un progetto di coesione sociale e alle metodologie efficaci dei docenti. La presentazione è rivolta a studiosi della Ricerca educativa e a docenti impegnati sul campo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione