Diversi studi mostrano l’importanza dell’interazione con l’altro come paradigma educativo e l’efficacia del Cooperative Learning nel promuovere lo sviluppo di competenze relazionali facilitanti l’apprendimento. Nel presente contributo si pone un focus critico sul Cooperative Learning (Learning Together Technique) (Johnson & Johnson, 1994) in una classe terza multiculturale di una scuola primaria del Trentino, caratterizzata da numerosi progetti interdisciplinari di educazione interculturale e da modalità di apprendimento cooperativo condivise tra i docenti del team. Lo studio presentato è generato dalla necessità di individuare e potenziare gli elementi di efficacia che favoriscono un clima facilitante l’apprendimento nel gruppo classe, ma ancor prima che permettono la creazione di un gruppo interculturale basato su relazioni di fiducia. L’indagine ha coinvolto 19 alunni/e, 8 docenti, 38 genitori e 3 esperti esterni, con una progressiva raccolta dati, conforme alle procedure del Codice Etico, comprendente 23 interviste focalizzate a testimoni privilegiati (registrate e trascritte verbatim), somministrazioni (4) di un questionario alunni, osservazioni, ricerca documentaria e fotografica, con una ricostruzione anche retrospettiva del caso fino alla situazione di partenza in classe prima. Mentre lo studio di caso ha rappresentato il disegno teorico di ricerca, con la scelta di molteplici ‘fonti di prova’ (Yin, 2003) in un processo di triangolazione e di convergenza di significati, a livello analitico gli autori hanno utilizzato una strategia basata sulla Grounded Theory costruttivista (Charmaz, 2001). I risultati ottenuti nelle tre aree tematiche (intercultura, collaborazione a scuola dei genitori, efficacia del Cooperative Learning) e presentati secondo le quattro categorie degli attori considerati nella ricerca (docenti, esperti esterni, genitori, alunni/e) evidenziano elementi comuni, che confermano l’acquisizione da parte degli studenti di competenze sociali utili alle relazioni interculturali e alla mediazione dei conflitti, ma solo se in presenza sinergica di alcune condizioni. Gli elementi di efficacia percepiti mostrano, infatti, come denominatore comune la condivisione, sperimentata a diversi livelli: sia come condivisione di obiettivi e pratiche educative all’interno di ogni categoria coinvolta nel processo, sia in modo trasversale tra tutti i partecipanti, nel rispetto dei differenti gradi di adesione al progetto. La presentazione permetterà un possibile scambio interattivo con altri docenti di classi multiculturali, offrendo ulteriori spunti di lavoro e piste critiche di ricerca per promuovere, con interventi educativi efficaci, processi intenzionali di inclusione/interazione sociale.
Elementi di efficacia del Cooperative Learning nell’educazione interculturale: uno studio di caso longitudinale nella scuola primaria.
Malusà, Giovanna;Tarozzi, Massimiliano
2013-01-01
Abstract
Diversi studi mostrano l’importanza dell’interazione con l’altro come paradigma educativo e l’efficacia del Cooperative Learning nel promuovere lo sviluppo di competenze relazionali facilitanti l’apprendimento. Nel presente contributo si pone un focus critico sul Cooperative Learning (Learning Together Technique) (Johnson & Johnson, 1994) in una classe terza multiculturale di una scuola primaria del Trentino, caratterizzata da numerosi progetti interdisciplinari di educazione interculturale e da modalità di apprendimento cooperativo condivise tra i docenti del team. Lo studio presentato è generato dalla necessità di individuare e potenziare gli elementi di efficacia che favoriscono un clima facilitante l’apprendimento nel gruppo classe, ma ancor prima che permettono la creazione di un gruppo interculturale basato su relazioni di fiducia. L’indagine ha coinvolto 19 alunni/e, 8 docenti, 38 genitori e 3 esperti esterni, con una progressiva raccolta dati, conforme alle procedure del Codice Etico, comprendente 23 interviste focalizzate a testimoni privilegiati (registrate e trascritte verbatim), somministrazioni (4) di un questionario alunni, osservazioni, ricerca documentaria e fotografica, con una ricostruzione anche retrospettiva del caso fino alla situazione di partenza in classe prima. Mentre lo studio di caso ha rappresentato il disegno teorico di ricerca, con la scelta di molteplici ‘fonti di prova’ (Yin, 2003) in un processo di triangolazione e di convergenza di significati, a livello analitico gli autori hanno utilizzato una strategia basata sulla Grounded Theory costruttivista (Charmaz, 2001). I risultati ottenuti nelle tre aree tematiche (intercultura, collaborazione a scuola dei genitori, efficacia del Cooperative Learning) e presentati secondo le quattro categorie degli attori considerati nella ricerca (docenti, esperti esterni, genitori, alunni/e) evidenziano elementi comuni, che confermano l’acquisizione da parte degli studenti di competenze sociali utili alle relazioni interculturali e alla mediazione dei conflitti, ma solo se in presenza sinergica di alcune condizioni. Gli elementi di efficacia percepiti mostrano, infatti, come denominatore comune la condivisione, sperimentata a diversi livelli: sia come condivisione di obiettivi e pratiche educative all’interno di ogni categoria coinvolta nel processo, sia in modo trasversale tra tutti i partecipanti, nel rispetto dei differenti gradi di adesione al progetto. La presentazione permetterà un possibile scambio interattivo con altri docenti di classi multiculturali, offrendo ulteriori spunti di lavoro e piste critiche di ricerca per promuovere, con interventi educativi efficaci, processi intenzionali di inclusione/interazione sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione