Il saggio propone una lettura d’assieme del fenomeno dei territori liberi, o “repubbliche partigiane”, come li si è voluti definire nel caso italiano in modo enfatico. E’ un tema al quale la storiografia internazionale non ha dedicato la dovuta attenzione, laddove esso è invece stato oggetto di una intensa elaborazione memorialistica, spesso anche letteraria, nella quale hanno prevalso i toni enfatici e retorici. Una lettura critica dovrebbe prendere le mosse da una considerazione complessiva del fenomeno resistenziale, liberandolo dalle incrostazioni della retorica post-resistenziale (o dalle interpretazioni denigratorie di parte avversa), dalla complessità del suo sorgere e dalle estreme difficoltà oggettive dell’azione militare e politica dei gruppi partigiani in contesti spesso molto difficili, ostili, indifferenti o solcati da tensioni nazionali o ideologiche assai forti, come dimostrano i casi dei movimenti partigiani nell’Europa orientale. Il saggio propone quindi una ricostruzione a larghi tratti dei principali contesti e poi dei più importanti casi di territori liberati da reparti partigiani, focalizzando soprattutto sulla complessità dei rapporti fra partigiani e popolazioni civili, che è uno dei nodi principali legati alla questione delle “repubbliche partigiane”. Si propongono alcuni percorsi che potrebbero essere utili sul piano metodologico e storiografico, per affrontare finalmente in modo articolato questo importante aspetto della guerra partigiana, prodromo di successivi sviluppi politici, a guerra finita.
Resistenza armata e "repubbliche partigiane": uno sguardo europeo
Corni, Gustavo
2013-01-01
Abstract
Il saggio propone una lettura d’assieme del fenomeno dei territori liberi, o “repubbliche partigiane”, come li si è voluti definire nel caso italiano in modo enfatico. E’ un tema al quale la storiografia internazionale non ha dedicato la dovuta attenzione, laddove esso è invece stato oggetto di una intensa elaborazione memorialistica, spesso anche letteraria, nella quale hanno prevalso i toni enfatici e retorici. Una lettura critica dovrebbe prendere le mosse da una considerazione complessiva del fenomeno resistenziale, liberandolo dalle incrostazioni della retorica post-resistenziale (o dalle interpretazioni denigratorie di parte avversa), dalla complessità del suo sorgere e dalle estreme difficoltà oggettive dell’azione militare e politica dei gruppi partigiani in contesti spesso molto difficili, ostili, indifferenti o solcati da tensioni nazionali o ideologiche assai forti, come dimostrano i casi dei movimenti partigiani nell’Europa orientale. Il saggio propone quindi una ricostruzione a larghi tratti dei principali contesti e poi dei più importanti casi di territori liberati da reparti partigiani, focalizzando soprattutto sulla complessità dei rapporti fra partigiani e popolazioni civili, che è uno dei nodi principali legati alla questione delle “repubbliche partigiane”. Si propongono alcuni percorsi che potrebbero essere utili sul piano metodologico e storiografico, per affrontare finalmente in modo articolato questo importante aspetto della guerra partigiana, prodromo di successivi sviluppi politici, a guerra finita.File | Dimensione | Formato | |
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