Il saggio affronta alcuni aspetti del tema relativo al “rilievo nel restauro” e al “rilievo per il restauro” mettendo in luce come fra rilievo e restauro esistono, nella storia della disciplina, diverse relazioni. Facendo riferimento al dibattito attuale, un primo aspetto riguarda un problema di specificità disciplinare; un secondo aspetto – legato al primo- sottende alcune riflessioni sul senso dell’intervento sulla preesistenza sintetizzabili nella relazione “conoscere per conservare” – “conservare per conoscere”. Se oggetto centrale della conoscenza dell’architettura è la “materia” del costruito, è l’architettura nella sua fisica concretezza, la conoscenza della sua storia passa sia attraverso la memoria trasmessa dai documenti con la parola scritta o con il segno grafico sia tramite la “corporeità” delle parole dell’architettura. Da questo punto di vista acquista senso il rilievo stratigrafico dell’architettura finalizzato alla conoscenza dei processi di costruzione e di trasformazione che l’edificio ha subito nel tempo partendo dall’osservazione della materialità del costruito. Oggetto dell’indagine è l’insieme delle tracce materiali che se osservate con un preciso apparato analitico diventano indizio della sequenza delle diverse azioni costruttive che hanno caratterizzato la storia dell’edificio. Il saggio delinea i principali aspetti metodologici dell’analisi stratigrafico costruttiva collocandoli anche all’interno del più generale dibattito che dagli anni ’70 del XX secolo ha caratterizzato il tema dei rapporti fra archeologia e restauro.

Il rilevo e la conoscenza dei manufatti: alcuni riferimenti al rilievo stratigrafico dell’architettura

Quendolo, Alessandra
2004-01-01

Abstract

Il saggio affronta alcuni aspetti del tema relativo al “rilievo nel restauro” e al “rilievo per il restauro” mettendo in luce come fra rilievo e restauro esistono, nella storia della disciplina, diverse relazioni. Facendo riferimento al dibattito attuale, un primo aspetto riguarda un problema di specificità disciplinare; un secondo aspetto – legato al primo- sottende alcune riflessioni sul senso dell’intervento sulla preesistenza sintetizzabili nella relazione “conoscere per conservare” – “conservare per conoscere”. Se oggetto centrale della conoscenza dell’architettura è la “materia” del costruito, è l’architettura nella sua fisica concretezza, la conoscenza della sua storia passa sia attraverso la memoria trasmessa dai documenti con la parola scritta o con il segno grafico sia tramite la “corporeità” delle parole dell’architettura. Da questo punto di vista acquista senso il rilievo stratigrafico dell’architettura finalizzato alla conoscenza dei processi di costruzione e di trasformazione che l’edificio ha subito nel tempo partendo dall’osservazione della materialità del costruito. Oggetto dell’indagine è l’insieme delle tracce materiali che se osservate con un preciso apparato analitico diventano indizio della sequenza delle diverse azioni costruttive che hanno caratterizzato la storia dell’edificio. Il saggio delinea i principali aspetti metodologici dell’analisi stratigrafico costruttiva collocandoli anche all’interno del più generale dibattito che dagli anni ’70 del XX secolo ha caratterizzato il tema dei rapporti fra archeologia e restauro.
2004
Le indagini preliminari nel progetto di restauro. Aspetti normativi e metodologici
Udine
Edizioni del Confine
8887768102
Quendolo, Alessandra
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