La predisposizione della nostra mente alla personificazione sembra essere, come ci insegnano oggi le scienze cognitive, un’inclinazione congenita ad individuare entità animate, presente in modo per dir così ridondante nel funzionamento del cervello tanto animale quanto umano.Questa tendenza a una metamorfosi umanizzante del reale, che è naturale e congenita alla mente umana, è stata per noi accresciuta e potenziata da una ormai millenaria tradizione di esposizione culturale alle personificazioni nella letteratura e nell’iconografia. È stata per prima la retorica antica a tentare di inquadrare teoricamente il fenomeno complesso e multiforme della personificazione e della personificazione allegorica. Il tema mette infatti in gioco una serie di problemi e provocazioni teoriche in parte già rintracciabili nella dottrina retorica antica intorno alla prosopopea: ad esempio il rapporto fra creazione di un personaggio e creazione di una personificazione; la complessa relazione concreto/astratto; la necessità di individuare le diverse tecniche atte a creare personificazioni, ora solo dando voce a un ente che non avrebbe in natura il dono della parola, ora invece foggiando anche una sorta di persona simbolica e di corpo allegorico per ciò che viene personificato. Anche il genere stesso della personificazione pone interessanti problemi teorici: esso coincide certo, nel caso della personificazione di concetti astratti, con il genere che nella lingua possiede il vocabolo corrispondente. Tuttavia la prevalenza di astratti di genere femminile, e l'ancor più larga prevalenza di personificazioni femminili, di gran lunga predominanti nella storia della cultura antica anche iconografica, richiede l'elaborazione di risposte più complesse. Dal punto di vista delle pratiche letterarie, inoltre, personificazioni allegoriche sono presenti nelle letterature classiche fin da una fase estremamente arcaica, e assumono talvolta un ruolo chiave (come si mostra brevemente con alcuni casi paradigmatici) nella nascita e nell'evoluzione –talora una vera e propria metamorfosi – di alcuni generi letterari.
Persona Ficta: qualche appunto preliminare sul ruolo delle personificazioni nella formazione e nella metamorfosi dei generi letterari (Introduzione) / Moretti, Gabriella. - STAMPA. - 47:(2012), pp. vii-xv. (Intervento presentato al convegno Persona Ficta tenutosi a Trento nel 1-2 dicembre 2011).
Persona Ficta: qualche appunto preliminare sul ruolo delle personificazioni nella formazione e nella metamorfosi dei generi letterari (Introduzione)
Moretti, Gabriella
2012-01-01
Abstract
La predisposizione della nostra mente alla personificazione sembra essere, come ci insegnano oggi le scienze cognitive, un’inclinazione congenita ad individuare entità animate, presente in modo per dir così ridondante nel funzionamento del cervello tanto animale quanto umano.Questa tendenza a una metamorfosi umanizzante del reale, che è naturale e congenita alla mente umana, è stata per noi accresciuta e potenziata da una ormai millenaria tradizione di esposizione culturale alle personificazioni nella letteratura e nell’iconografia. È stata per prima la retorica antica a tentare di inquadrare teoricamente il fenomeno complesso e multiforme della personificazione e della personificazione allegorica. Il tema mette infatti in gioco una serie di problemi e provocazioni teoriche in parte già rintracciabili nella dottrina retorica antica intorno alla prosopopea: ad esempio il rapporto fra creazione di un personaggio e creazione di una personificazione; la complessa relazione concreto/astratto; la necessità di individuare le diverse tecniche atte a creare personificazioni, ora solo dando voce a un ente che non avrebbe in natura il dono della parola, ora invece foggiando anche una sorta di persona simbolica e di corpo allegorico per ciò che viene personificato. Anche il genere stesso della personificazione pone interessanti problemi teorici: esso coincide certo, nel caso della personificazione di concetti astratti, con il genere che nella lingua possiede il vocabolo corrispondente. Tuttavia la prevalenza di astratti di genere femminile, e l'ancor più larga prevalenza di personificazioni femminili, di gran lunga predominanti nella storia della cultura antica anche iconografica, richiede l'elaborazione di risposte più complesse. Dal punto di vista delle pratiche letterarie, inoltre, personificazioni allegoriche sono presenti nelle letterature classiche fin da una fase estremamente arcaica, e assumono talvolta un ruolo chiave (come si mostra brevemente con alcuni casi paradigmatici) nella nascita e nell'evoluzione –talora una vera e propria metamorfosi – di alcuni generi letterari.File | Dimensione | Formato | |
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