Il Novecento appare, retrospettivamente, come il secolo del ritorno dell’Angelo. Basti evocare i nomi di Walter Benjamin e Paul Klee. È stato però Romano Guardini il pensatore che più di ogni altro ha fatto dell’Angelo la cosa stessa del suo pensiero: paradigmatici sono al riguardo i suoi studi su Bonaventura, Dante, Dostoevskij e Rilke. In quest’ampia monografia da un lato si analizza tutto ciò che Guardini ha scritto sull’Angelo, dall’altro si cerca di contestualizzarlo nelle grandi elaborazioni angelologiche della filosofia del Novecento. Ne viene una vera e propria guida storica e teoretica all’Angelo come figura in cui filosofia e teologia hanno interrogato le questioni che stanno sotto il nome di Dio, dell’uomo, del senso della storia e del male (nella figura dell’Angelo caduto). Confrontando Guardini con Rosmini, Nietzsche, Benjamin, Barth, Bultmann, von Balthasar, Rahner, Bulgakov – per giungere alla riflessione sul tema di Massimo Cacciari – l’autore disegna un quadro inedito del pensiero contemporaneo in cui filosofia e teologia confliggono e convergono nella domanda di cui l’Angelo è il segreto custode: qual è il destino etico-religioso dell’uomo? La prima parte del testo, angelologia alla prova, cerca di sciogliere i nodi decisivi della “figura dell’Angelo”: la sua caratterizzazione dialettica tra espressione mitico-religiosa e presenza nelle grandi fedi del Libro, nella tradizione biblica e nell’ Islam; il rapporto tra l’Angelo e l’uomo e la relazione Angelo-mondo con la conseguente ridefinizione dell’antropologia e della cosmologia a partire dall’impatto angelologico; la nozione di “spirito” come qualifica angelica con tutta la problematicità che una tale nozione cela in sé; la dimensione iconica dell’Angelo e l’angelologia estetica; la demonologia. La seconda parte, percorsi ermeneutici, privilegia cinque angelologie paradigmatiche, quelle di Dante, Dostoevskij e Rilke e – con minor rilievo – quelle di Bonaventura e di Antonio Rosmini. Lo scavo ermeneutico privilegia sempre l’approccio contemporaneo a questi autori
L' Angelo nel pensiero contemporaneo
Zucal, Silvano
2012-01-01
Abstract
Il Novecento appare, retrospettivamente, come il secolo del ritorno dell’Angelo. Basti evocare i nomi di Walter Benjamin e Paul Klee. È stato però Romano Guardini il pensatore che più di ogni altro ha fatto dell’Angelo la cosa stessa del suo pensiero: paradigmatici sono al riguardo i suoi studi su Bonaventura, Dante, Dostoevskij e Rilke. In quest’ampia monografia da un lato si analizza tutto ciò che Guardini ha scritto sull’Angelo, dall’altro si cerca di contestualizzarlo nelle grandi elaborazioni angelologiche della filosofia del Novecento. Ne viene una vera e propria guida storica e teoretica all’Angelo come figura in cui filosofia e teologia hanno interrogato le questioni che stanno sotto il nome di Dio, dell’uomo, del senso della storia e del male (nella figura dell’Angelo caduto). Confrontando Guardini con Rosmini, Nietzsche, Benjamin, Barth, Bultmann, von Balthasar, Rahner, Bulgakov – per giungere alla riflessione sul tema di Massimo Cacciari – l’autore disegna un quadro inedito del pensiero contemporaneo in cui filosofia e teologia confliggono e convergono nella domanda di cui l’Angelo è il segreto custode: qual è il destino etico-religioso dell’uomo? La prima parte del testo, angelologia alla prova, cerca di sciogliere i nodi decisivi della “figura dell’Angelo”: la sua caratterizzazione dialettica tra espressione mitico-religiosa e presenza nelle grandi fedi del Libro, nella tradizione biblica e nell’ Islam; il rapporto tra l’Angelo e l’uomo e la relazione Angelo-mondo con la conseguente ridefinizione dell’antropologia e della cosmologia a partire dall’impatto angelologico; la nozione di “spirito” come qualifica angelica con tutta la problematicità che una tale nozione cela in sé; la dimensione iconica dell’Angelo e l’angelologia estetica; la demonologia. La seconda parte, percorsi ermeneutici, privilegia cinque angelologie paradigmatiche, quelle di Dante, Dostoevskij e Rilke e – con minor rilievo – quelle di Bonaventura e di Antonio Rosmini. Lo scavo ermeneutico privilegia sempre l’approccio contemporaneo a questi autoriFile | Dimensione | Formato | |
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