L'argomento di questo saggio è la singolare trasmissione di esperienza da Diotima a Socrate, in merito alla natura del desiderio e alla felicità come bene umano: un evento che Platone rappresenta nel Simposio come un momento decisivo di formazione del giovane filosofo. La peculiarità del sapere di Diotima, il fatto che sia una donna e che custodisca i misteri del “generare nel bello”, vengono presi in esame come parti di una strategia rappresentativa adottata da Platone per connotare gli “inizi” della filosofia socratica. La tesi principale qui discussa è che, all’interno di questa strategia che coinvolge altri dialoghi (in particolare l’excursus dell’Apologia sull’oracolo di Delfi), la forma di coscienza esistenziale trasmessa da Diotima svolga un ruolo decisivo per preparare l’anthropine sophia di Socrate e la sua pratica dialettica: mostrando in eros il segno distintivo della fragilità e della creatività umana, la sacerdotessa renderebbe Socrate capace di opporsi alla hybris del possesso e della pretesa di immortalità.
Il sapere di Diotima e la coscienza di Socrate: note sul ritratto del filosofo da giovane
de Luise, Fulvia
2012-01-01
Abstract
L'argomento di questo saggio è la singolare trasmissione di esperienza da Diotima a Socrate, in merito alla natura del desiderio e alla felicità come bene umano: un evento che Platone rappresenta nel Simposio come un momento decisivo di formazione del giovane filosofo. La peculiarità del sapere di Diotima, il fatto che sia una donna e che custodisca i misteri del “generare nel bello”, vengono presi in esame come parti di una strategia rappresentativa adottata da Platone per connotare gli “inizi” della filosofia socratica. La tesi principale qui discussa è che, all’interno di questa strategia che coinvolge altri dialoghi (in particolare l’excursus dell’Apologia sull’oracolo di Delfi), la forma di coscienza esistenziale trasmessa da Diotima svolga un ruolo decisivo per preparare l’anthropine sophia di Socrate e la sua pratica dialettica: mostrando in eros il segno distintivo della fragilità e della creatività umana, la sacerdotessa renderebbe Socrate capace di opporsi alla hybris del possesso e della pretesa di immortalità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione