Non sono molti anni che il contraddittorio è stato ‘calato dall’alto’ attraverso la riforma dell’art. 111 della Costituzione ma il valore che ad esso viene attribuito, nell’ambito della esperienza giuridica, consiste per lo più nella drammatizzazione della controversia. Con questa ricerca si intende invece mostrare la razionalità intrinseca e la forza aletica del contraddittorio. Lo scontro delle parti, che rappresenta l’intima struttu- ra logica del contraddittorio, genera infatti una relazione che consente il dispie- garsi di ciò che supera le pretese particolari delle parti ed è comune ad ambedue sfuggendo, nell’agone oppositivo, al loro pieno controllo: questo perché il con- traddittorio rappresenta non solo uno strumento di accertamento/espunzione della contraddizione dai loro detti, ma definisce altresì la condizione affinché le tesi esposte ‘abbiano a che fare’ con la verità. In questo modo il contraddittorio si ri- vela qualcosa di più di una delle possibili procedure di risoluzione delle contro- versie. Il compito che si propone l’Autore è di collegare due prospettive, quella del di- ritto e quella della filosofia: un ponte tra queste due concezioni in ordine al valo- re del contraddittorio. Un primo passo verso una genuina cultura giuridica che consideri l’antagonismo processuale non più come espressione di una patologia dei rapporti intersoggettivi, ma come la forma disciplinata di una situazione fi- siologica.
Contraddittorio Giudizio Mediazione. La danza del demone mediano
Sommaggio, Paolo
2012-01-01
Abstract
Non sono molti anni che il contraddittorio è stato ‘calato dall’alto’ attraverso la riforma dell’art. 111 della Costituzione ma il valore che ad esso viene attribuito, nell’ambito della esperienza giuridica, consiste per lo più nella drammatizzazione della controversia. Con questa ricerca si intende invece mostrare la razionalità intrinseca e la forza aletica del contraddittorio. Lo scontro delle parti, che rappresenta l’intima struttu- ra logica del contraddittorio, genera infatti una relazione che consente il dispie- garsi di ciò che supera le pretese particolari delle parti ed è comune ad ambedue sfuggendo, nell’agone oppositivo, al loro pieno controllo: questo perché il con- traddittorio rappresenta non solo uno strumento di accertamento/espunzione della contraddizione dai loro detti, ma definisce altresì la condizione affinché le tesi esposte ‘abbiano a che fare’ con la verità. In questo modo il contraddittorio si ri- vela qualcosa di più di una delle possibili procedure di risoluzione delle contro- versie. Il compito che si propone l’Autore è di collegare due prospettive, quella del di- ritto e quella della filosofia: un ponte tra queste due concezioni in ordine al valo- re del contraddittorio. Un primo passo verso una genuina cultura giuridica che consideri l’antagonismo processuale non più come espressione di una patologia dei rapporti intersoggettivi, ma come la forma disciplinata di una situazione fi- siologica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione