Il progetto “Casa Satellite” rappresenta l’occasione per sperimentare la domotica nella gestione di un contesto residenziale. I destinatari dell’intervento sono 16 persone con disabilità intellettiva (sindrome di Down) che vivono con le rispettive famiglie. Il progetto architettonico e domotico, sviluppato dal CUnEdI dell’Università degli Studi di Trento, è il risultato di una progettazione partecipata e interdisciplinare che ha coinvolto utenti, familiari e rappresentanti dell’Anffas Trento, per condividere le competenze specifiche di ciascuno allo scopo di ottenere un risultato globale e non settoriale. Il risultato di questo progetto è una risposta tecnologica con valenza non solo in termini di sicurezza ma anche di educatività. L’abitazione, dotata di sistemi domotici, diventa così per l’utente debole una Casa Sicura ed Educativa. Ad essa si affida il compito di sviluppare le capacità organizzative della persona presupponendo una risposta attiva nell’adempimento di attività prefissate e alla segnalazione di anomalie. Le aree di automazione che caratterizzano l’impianto domotico sono: la sicurezza (safety e security), la comunicazione e l’intrattenimento, la gestione dell’ambiente e le soluzioni personalizzate. Attualmente prosegue il monitoraggio quotidiano, condotto dall’Equipe “Casa Satellite”, di alcuni bisogni di sostegno specifici con griglie di osservazione per misurare come i partecipanti modifichino la propria prestazione in presenza o meno del supporto domotico. Dalla elaborazione dei dati è possibile valutare come siano aumentate alcune autonomie domestiche. La motivazione dei partecipanti è risultata alta e le competenze nelle diverse aree individuate maturano di mese in mese.
"Casa Satellite": una nuova strada verso l'autonomia abitativa
Frattari, Antonio;Dalprà, Michela;Chiogna, Michela;
2012-01-01
Abstract
Il progetto “Casa Satellite” rappresenta l’occasione per sperimentare la domotica nella gestione di un contesto residenziale. I destinatari dell’intervento sono 16 persone con disabilità intellettiva (sindrome di Down) che vivono con le rispettive famiglie. Il progetto architettonico e domotico, sviluppato dal CUnEdI dell’Università degli Studi di Trento, è il risultato di una progettazione partecipata e interdisciplinare che ha coinvolto utenti, familiari e rappresentanti dell’Anffas Trento, per condividere le competenze specifiche di ciascuno allo scopo di ottenere un risultato globale e non settoriale. Il risultato di questo progetto è una risposta tecnologica con valenza non solo in termini di sicurezza ma anche di educatività. L’abitazione, dotata di sistemi domotici, diventa così per l’utente debole una Casa Sicura ed Educativa. Ad essa si affida il compito di sviluppare le capacità organizzative della persona presupponendo una risposta attiva nell’adempimento di attività prefissate e alla segnalazione di anomalie. Le aree di automazione che caratterizzano l’impianto domotico sono: la sicurezza (safety e security), la comunicazione e l’intrattenimento, la gestione dell’ambiente e le soluzioni personalizzate. Attualmente prosegue il monitoraggio quotidiano, condotto dall’Equipe “Casa Satellite”, di alcuni bisogni di sostegno specifici con griglie di osservazione per misurare come i partecipanti modifichino la propria prestazione in presenza o meno del supporto domotico. Dalla elaborazione dei dati è possibile valutare come siano aumentate alcune autonomie domestiche. La motivazione dei partecipanti è risultata alta e le competenze nelle diverse aree individuate maturano di mese in mese.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione