Il volume, che contiene anche la prima edizione critica delle 'Questiones de parvulis iudeorum baptisandis' di Ulrich Zasius (1508), insieme alla sua traduzione italiana, affronta un tema classico della storiografia giuridica: quello della condizione giuridica degli ebrei nella tradizione occidentale, a partire dalla Rivoluzione papale, secondo la prospettiva delineata da Harold J. Berman. Il problema consiste anzitutto nello sviluppo di una dottrina giuridica e teologica intorno al battesimo degli infanti e degli impuberi contro la volontà dei genitori, sviluppo che si concluderà solo alla metà del Settecento, che si trova riflesso nelle codificazioni del diritto canonico del 1917 e del 1983, e in cui l'opera di Zasius manifesta la sua importanza come 'summa' dell'intera questione e dei suoi punti più critici. D'altra parte, non si tratta soltanto di studiare la storia dell'ebraismo come storia di una componente minoritaria della società cristiana, ma di valutare anche gli effetti in generale, anche per i cristiani, di un ridimensionamento sistematico della 'patria potestas' a favore di un crescente intervento dell'autorità sovrana secolare. Tale autorità, il cui intervento è motivato dal 'favor fidei', finisce per emarginare l'importanza del diritto di natura e della tradizione giuridica (soprattutto civilista) e teologica (specie tomista) che l'aveva invece affermata, con l'intento di riunire infine la soggezione 'in saecularibus' e quella 'in spiritualibus', in vista di quella spiritualizzazione del diritto e del potere secolare che costituiscono un tratto distintivo dell'evoluzione della tradizione giuridica occidentale almeno a partire dal secolo XV.
Umanesimo giuridico ed ebraismo. La questione del battesimo 'invitis parentibus' nel pensiero di Ulrich Zasius
Zendri, Christian
2011-01-01
Abstract
Il volume, che contiene anche la prima edizione critica delle 'Questiones de parvulis iudeorum baptisandis' di Ulrich Zasius (1508), insieme alla sua traduzione italiana, affronta un tema classico della storiografia giuridica: quello della condizione giuridica degli ebrei nella tradizione occidentale, a partire dalla Rivoluzione papale, secondo la prospettiva delineata da Harold J. Berman. Il problema consiste anzitutto nello sviluppo di una dottrina giuridica e teologica intorno al battesimo degli infanti e degli impuberi contro la volontà dei genitori, sviluppo che si concluderà solo alla metà del Settecento, che si trova riflesso nelle codificazioni del diritto canonico del 1917 e del 1983, e in cui l'opera di Zasius manifesta la sua importanza come 'summa' dell'intera questione e dei suoi punti più critici. D'altra parte, non si tratta soltanto di studiare la storia dell'ebraismo come storia di una componente minoritaria della società cristiana, ma di valutare anche gli effetti in generale, anche per i cristiani, di un ridimensionamento sistematico della 'patria potestas' a favore di un crescente intervento dell'autorità sovrana secolare. Tale autorità, il cui intervento è motivato dal 'favor fidei', finisce per emarginare l'importanza del diritto di natura e della tradizione giuridica (soprattutto civilista) e teologica (specie tomista) che l'aveva invece affermata, con l'intento di riunire infine la soggezione 'in saecularibus' e quella 'in spiritualibus', in vista di quella spiritualizzazione del diritto e del potere secolare che costituiscono un tratto distintivo dell'evoluzione della tradizione giuridica occidentale almeno a partire dal secolo XV.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione