Nel presente contributo l’attenzione è focalizzata sull’orientamento morale dell’individuo a partire da una precisa domanda circa la radice della legittimazione del bene e del male, se, cioè, essa è ancorata a principi assoluti, a circostanze del momento o a nessuna di queste due componenti . Il triplice riferimento morale (assolutismo, relativismo totale e relativismo parziale) che ne scaturisce viene poi analizzato alla luce dell’influenza che esercita sugli orientamenti civici di partecipazione, di rispetto della legalità, di solidarietà, di appartenenza e di identità. Sono, inoltre, analizzate le posizioni che il campione assume, nei termini di maggiore o minore giustificazione, relativamente a comportamenti che possono definirsi "trasgressivi" (o presunti tali) sul piano morale, ancor prima che sul piano legale, e che comunque pongono interrogativi circa la loro liceità e la loro praticabilità. Lo studio è condotto comparando i dati attuali con quelli delle analoghe indagini sui valori degli italiani svolte nel 1981 e nel 1990 e nel 1999. L’analisi univariata e bivariata dei dati è orientata ad evidenziare gli aspetti più significativi emergenti sul piano dell’orientamento etico, e ad evidenziare la “forza” di alcune variabili strutturali e di posizione (genere, età, scolarità, occupazione, residenza, religione) nell’influire sia sulla base di legittimazione del bene e del male, sia sul grado di giustificazione della "trasgressione". La relazione che lega il modo di “percepire” l’etica e il “senso civico” è infine l’aspetto che si cerca di cogliere fornendo alcune “configurazioni empiriche” di come tale relazione tenda ad essere rappresentata nelle risposte fornite dal campione degli intervistati.
Riferimenti morali, percezione della trasgressione e orientamenti civici
Bertelli, Bruno
2008-01-01
Abstract
Nel presente contributo l’attenzione è focalizzata sull’orientamento morale dell’individuo a partire da una precisa domanda circa la radice della legittimazione del bene e del male, se, cioè, essa è ancorata a principi assoluti, a circostanze del momento o a nessuna di queste due componenti . Il triplice riferimento morale (assolutismo, relativismo totale e relativismo parziale) che ne scaturisce viene poi analizzato alla luce dell’influenza che esercita sugli orientamenti civici di partecipazione, di rispetto della legalità, di solidarietà, di appartenenza e di identità. Sono, inoltre, analizzate le posizioni che il campione assume, nei termini di maggiore o minore giustificazione, relativamente a comportamenti che possono definirsi "trasgressivi" (o presunti tali) sul piano morale, ancor prima che sul piano legale, e che comunque pongono interrogativi circa la loro liceità e la loro praticabilità. Lo studio è condotto comparando i dati attuali con quelli delle analoghe indagini sui valori degli italiani svolte nel 1981 e nel 1990 e nel 1999. L’analisi univariata e bivariata dei dati è orientata ad evidenziare gli aspetti più significativi emergenti sul piano dell’orientamento etico, e ad evidenziare la “forza” di alcune variabili strutturali e di posizione (genere, età, scolarità, occupazione, residenza, religione) nell’influire sia sulla base di legittimazione del bene e del male, sia sul grado di giustificazione della "trasgressione". La relazione che lega il modo di “percepire” l’etica e il “senso civico” è infine l’aspetto che si cerca di cogliere fornendo alcune “configurazioni empiriche” di come tale relazione tenda ad essere rappresentata nelle risposte fornite dal campione degli intervistati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione