La specifica normativa in tema di reati informatici e, soprattutto, l’interpretazione che di essa dà la giurisprudenza sottopongono gli istituti della parte generale del diritto penale a tensioni (quando non a “torsioni”) interpretative ed applicative. Nel contributo si propongono tre esempi di tale fenomeno. Il primo riguarda il rischio che, nell’ambito dei “cyber crime”, il dolo generico venga accertato con le cadenze argomentative proprie della colpa (con conseguente valorizzazione della sola componente conoscitiva, a discapito di quella volitiva); i casi giurisprudenziali sono rappresentati da una sentenza del Tribunale di Palermo in materia di “spam” e da una sentenza del Tribunale di Milano in materia di responsabilità dell’“Internet Service Provider”. Il secondo “caso studio” (una nota vicenda giudiziaria in materia di violazione del diritto d’autore) è l’occasione per riflettere sull’elemento soggettivo nell’ambito del concorso di persone nel reato. Da ultimo vengono considerate alcuni delitti (la “Frode del certificatore” ex art. 640 quinquies cp e la “Diffusione di programmi virus” di cui all’art. 615 quinquies cp) rispetto ai quali l’elemento soggettivo è ciò che fonda la punibilità di una condotta tipica altrimenti lecita e, nel primo caso, addirittura legislativamente regolamentata.

L’elemento soggettivo nei reati informatici: le categorie dogmatiche in una terra di confine

Grotto, Marco
2011-01-01

Abstract

La specifica normativa in tema di reati informatici e, soprattutto, l’interpretazione che di essa dà la giurisprudenza sottopongono gli istituti della parte generale del diritto penale a tensioni (quando non a “torsioni”) interpretative ed applicative. Nel contributo si propongono tre esempi di tale fenomeno. Il primo riguarda il rischio che, nell’ambito dei “cyber crime”, il dolo generico venga accertato con le cadenze argomentative proprie della colpa (con conseguente valorizzazione della sola componente conoscitiva, a discapito di quella volitiva); i casi giurisprudenziali sono rappresentati da una sentenza del Tribunale di Palermo in materia di “spam” e da una sentenza del Tribunale di Milano in materia di responsabilità dell’“Internet Service Provider”. Il secondo “caso studio” (una nota vicenda giudiziaria in materia di violazione del diritto d’autore) è l’occasione per riflettere sull’elemento soggettivo nell’ambito del concorso di persone nel reato. Da ultimo vengono considerate alcuni delitti (la “Frode del certificatore” ex art. 640 quinquies cp e la “Diffusione di programmi virus” di cui all’art. 615 quinquies cp) rispetto ai quali l’elemento soggettivo è ciò che fonda la punibilità di una condotta tipica altrimenti lecita e, nel primo caso, addirittura legislativamente regolamentata.
2011
Nuove tendenze della giustizia penale di fronte alla criminalità informatica. Aspetti sostanziali e processuali
Torino
Giappichelli
9788834818770
Grotto, Marco
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