Come sottolineato a suo tempo da Margherita Isnardi Parente a proposito dell’opera di Bodin, anche quella di Alberico Gentili (1552-1608) non può essere pienamente compresa prescindendo dalla fitta rete di marginalia, dal complesso apparato d’autore che la circonda. L’occasione dell’approntamento dell’edizione italiana dei De iure belli libri III gentiliani, ha permesso di “riscoprire” precisamente quest’apparato, e attraverso di esso, la formazione, la “costruzione” del pensiero gentiliano, il quale muove, come nel caso di altri giuristi del maturo Cinquecento, da rinnovate raccolte di auctoritates ed exempla, in un rapporto con la tradizione giuridica che è segnato da adesione e, insieme, rinnovamento. In particolare, questo percorso è qui delineato per mezzo di alcuni profili problematici, cui Gentili dedica la sua attenzione: il significato e l’efficacia del salvacondotto, le armi improprie e camuffate, la sepoltura dei caduti, la schiavitù dei prigionieri di guerra, l’abbattimento delle mura cittadine.
Nello scrittoio di Alberico Gentili: spunti di ricerca.
Zendri, Christian
2010-01-01
Abstract
Come sottolineato a suo tempo da Margherita Isnardi Parente a proposito dell’opera di Bodin, anche quella di Alberico Gentili (1552-1608) non può essere pienamente compresa prescindendo dalla fitta rete di marginalia, dal complesso apparato d’autore che la circonda. L’occasione dell’approntamento dell’edizione italiana dei De iure belli libri III gentiliani, ha permesso di “riscoprire” precisamente quest’apparato, e attraverso di esso, la formazione, la “costruzione” del pensiero gentiliano, il quale muove, come nel caso di altri giuristi del maturo Cinquecento, da rinnovate raccolte di auctoritates ed exempla, in un rapporto con la tradizione giuridica che è segnato da adesione e, insieme, rinnovamento. In particolare, questo percorso è qui delineato per mezzo di alcuni profili problematici, cui Gentili dedica la sua attenzione: il significato e l’efficacia del salvacondotto, le armi improprie e camuffate, la sepoltura dei caduti, la schiavitù dei prigionieri di guerra, l’abbattimento delle mura cittadine.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione