Dopo essere stato oggetto di esaltazioni incondizionate fin quasi all’infatuazione, con l’affermarsi delle posizioni strutturaliste in Francia Sartre ha sofferto di un deciso ostracismo da parte di illustri esponenti del dibattito culturale che lo hanno accusato di essere teorico obsoleto: incapace di comprendere il proprio tempo. A trent’anni dalla sua scomparsa è più facile evitare questi atteggiamenti estremi che porterebbero oggi al rifiuto o all’agiografia. In questa prospettiva è stato molto proficuo ricostruire dei dialoghi fra Sartre e alcuni protagonisti del pensiero del Novecento molto distanti dal suo quadro concettuale se non, in alcuni casi, a lui apertamente ostili. Si tratta di dialoghi “non compiuti”: da una parte perché non hanno avuto luogo nella realtà, ma solo in filigrana nei loro testi, dall’altra perché si sono interrotti. Così grazie ad una lettura in parallelo delle loro opere, che ne sollecita spesso passaggi meno noti, Sartre, Bataille, Foucault, Nancy, Spanos, Lyotard rivelano degli inattesi punti di contatto nonostante i diversi sviluppi delle loro speculazioni. Pur coinvolgendo, data la particolare fisionomia degli autori considerati, la loro riflessione filosofica ed estetica, l’indagine ha come punto focale il confronto delle loro posizioni sul rapporto fra letteratura e reale. Ne emerge un Sartre profondamente ancorato al Novecento: in grado di affrontarne le problematiche più urgenti e scottanti, nonché capace di rileggere il passato all’interno dell’attualità, come rivela il suo confronto, qui analizzato, con Euripide e con la tradizione culturale italiana.
Sartre e il Novecento / Tamassia, Paolo. - STAMPA. - 118:(2009). [10.15168/11572_83967]
Sartre e il Novecento
Tamassia, Paolo
2009-01-01
Abstract
Dopo essere stato oggetto di esaltazioni incondizionate fin quasi all’infatuazione, con l’affermarsi delle posizioni strutturaliste in Francia Sartre ha sofferto di un deciso ostracismo da parte di illustri esponenti del dibattito culturale che lo hanno accusato di essere teorico obsoleto: incapace di comprendere il proprio tempo. A trent’anni dalla sua scomparsa è più facile evitare questi atteggiamenti estremi che porterebbero oggi al rifiuto o all’agiografia. In questa prospettiva è stato molto proficuo ricostruire dei dialoghi fra Sartre e alcuni protagonisti del pensiero del Novecento molto distanti dal suo quadro concettuale se non, in alcuni casi, a lui apertamente ostili. Si tratta di dialoghi “non compiuti”: da una parte perché non hanno avuto luogo nella realtà, ma solo in filigrana nei loro testi, dall’altra perché si sono interrotti. Così grazie ad una lettura in parallelo delle loro opere, che ne sollecita spesso passaggi meno noti, Sartre, Bataille, Foucault, Nancy, Spanos, Lyotard rivelano degli inattesi punti di contatto nonostante i diversi sviluppi delle loro speculazioni. Pur coinvolgendo, data la particolare fisionomia degli autori considerati, la loro riflessione filosofica ed estetica, l’indagine ha come punto focale il confronto delle loro posizioni sul rapporto fra letteratura e reale. Ne emerge un Sartre profondamente ancorato al Novecento: in grado di affrontarne le problematiche più urgenti e scottanti, nonché capace di rileggere il passato all’interno dell’attualità, come rivela il suo confronto, qui analizzato, con Euripide e con la tradizione culturale italiana.File | Dimensione | Formato | |
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