Nel saggio sull'apprendistato al sud degli artisti tedeschi nel XVII secolo, l’autrice scandaglia il campo, ancora poco studiato, dei pittori bavaresi, che si sono formati e hanno esercitato la propria attività professionale in Italia. Dopo un soggiorno di studio a Roma, tali artisti venivano attratti dai cantieri dell’Italia settentrionale, veneziani in particolare. Hans Rottenhammer, dopo la prima formazione a Monaco di Baviera, si trasferì a Roma e poi, dal 1595 al 1606, a Venezia, dove aprì bottega. Anche il monachese Johann Carl Loth, dopo il soggiorno educativo a Roma, si stabilì a Venezia con la sua bottega, che divenne un fervido centro di formazione per gli artisti provenienti dalla Germania meridionale e dall’Austria. Risulta altrettanto interessante per gli studi storico artistici la carriera artistica di Joseph Heintz nella città lagunare, dove divenne famoso per le sue vedute di Venezia. Il saggio mette in luce aspetti inediti di carattere biografico e stilistico di Carlo Sandtner (1591 Monaco,1630 Mantova) e di Erasmo Antonio Obermüller (1667 Monaco, 1710 Trento), due artisti monachesi ancora poco noti alla critica, attivi l'uno nel mantovano e l'altro a Venezia e in Trentino, segnalando la necessità di un approfondimento degli studi su tali figure, che potrebbero chiarire la portata e il contributo dell’arte tedesca al dibattito culturale in Italia. In particolare, Obermüller, di cui si pubblica l’atto di nascita a Monaco nel 1667, risulta interessante per gli studi trentini, poiché è documentato a Trento dal 1691 fino alla morte nel 1710, dove ha lasciato importanti cicli di affreschi, come quelli di Villa Bortolazzi a Vattaro, con chiari riferimenti a motivi desunti da Joachim von Sandrart. Il contributo sull’Apprendistato al sud è stato presentato in lingua tedesca nella prestigiosa sede della Residenza di Monaco di Baviera al convegno internazionale (24-26 febbraio 2010) sul tema Von Bayern nach Italien. Transalpiner Transfer in der Frühen Neuzeit; un convegno che presenta già nel titolo la novità d’impostazione degli interventi, che non riguardano genericamente i rapporti culturali tra Italia e Baviera e neppure l’influenza italiana sulla cultura bavarese, ma pongono con decisione l’accento sull’influenza bavarese in Italia in età moderna, considerando i diversi aspetti della storia: dalla politica ecclesiastica, alla politica dinastica, all’economia, alla sociologia, al diritto penale, fino alla storia dell’arte e del collezionismo.
Lehre im Süden: Bayerische Künstler des 17. Jahrhunderts in Italien
Longo, Lucia
2010-01-01
Abstract
Nel saggio sull'apprendistato al sud degli artisti tedeschi nel XVII secolo, l’autrice scandaglia il campo, ancora poco studiato, dei pittori bavaresi, che si sono formati e hanno esercitato la propria attività professionale in Italia. Dopo un soggiorno di studio a Roma, tali artisti venivano attratti dai cantieri dell’Italia settentrionale, veneziani in particolare. Hans Rottenhammer, dopo la prima formazione a Monaco di Baviera, si trasferì a Roma e poi, dal 1595 al 1606, a Venezia, dove aprì bottega. Anche il monachese Johann Carl Loth, dopo il soggiorno educativo a Roma, si stabilì a Venezia con la sua bottega, che divenne un fervido centro di formazione per gli artisti provenienti dalla Germania meridionale e dall’Austria. Risulta altrettanto interessante per gli studi storico artistici la carriera artistica di Joseph Heintz nella città lagunare, dove divenne famoso per le sue vedute di Venezia. Il saggio mette in luce aspetti inediti di carattere biografico e stilistico di Carlo Sandtner (1591 Monaco,1630 Mantova) e di Erasmo Antonio Obermüller (1667 Monaco, 1710 Trento), due artisti monachesi ancora poco noti alla critica, attivi l'uno nel mantovano e l'altro a Venezia e in Trentino, segnalando la necessità di un approfondimento degli studi su tali figure, che potrebbero chiarire la portata e il contributo dell’arte tedesca al dibattito culturale in Italia. In particolare, Obermüller, di cui si pubblica l’atto di nascita a Monaco nel 1667, risulta interessante per gli studi trentini, poiché è documentato a Trento dal 1691 fino alla morte nel 1710, dove ha lasciato importanti cicli di affreschi, come quelli di Villa Bortolazzi a Vattaro, con chiari riferimenti a motivi desunti da Joachim von Sandrart. Il contributo sull’Apprendistato al sud è stato presentato in lingua tedesca nella prestigiosa sede della Residenza di Monaco di Baviera al convegno internazionale (24-26 febbraio 2010) sul tema Von Bayern nach Italien. Transalpiner Transfer in der Frühen Neuzeit; un convegno che presenta già nel titolo la novità d’impostazione degli interventi, che non riguardano genericamente i rapporti culturali tra Italia e Baviera e neppure l’influenza italiana sulla cultura bavarese, ma pongono con decisione l’accento sull’influenza bavarese in Italia in età moderna, considerando i diversi aspetti della storia: dalla politica ecclesiastica, alla politica dinastica, all’economia, alla sociologia, al diritto penale, fino alla storia dell’arte e del collezionismo.File | Dimensione | Formato | |
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