L’elaborato affronta il complesso sistema delle relazioni tra Stato, Regioni ed enti locali, mettendo in rilievo la complessità dell'interpretazione costituzionale in questo ambito, per la presenza di numerose clausole che possono indurre in equivoco ad una lettura puramente letterale. In questo contesto si sottolinea che mentre l’azione dello Stato è chiamata a svolgersi in tutti gli ambiti giuridici, l'intervento delle Regioni e degli enti locali limitato al campo delle politiche pubbliche. Segue l’analisi dei singoli poteri legislativi statali elencati dall’art. 117, co. 2, cost. e l'analisi dei poteri legislativi regionali, sottolineando che in realtà non vi sono ambiti esclusivi delle Regioni, date le amplissime competenze "trasversali" dello Stato, e dato che lo stesso riparto delle funzioni legislative è influenzato - sempre per decisione statale - dal principio di sussidiarietà ex art. 118 Cost., solo temperato dal principio di leale collaborazione. Si esamina quindi il riparto della funzioni amministrative, e di seguito la situazione nelle diverse materie regionali e nel campo delle risorse: per il quale risulta evidente che la situazione attuale non è quella prefigurata dalla Costituzione. Si esamina altresì il tema della differenziazione - dalla preesistente e perdurante distinzione tra Regioni a statuto ordinario e Regioni a statuto speciale, alle possibili “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” che possono essere attribuite a singole Regioni ordinarie -, e la collocazione delle autonomie locali nel modello costituzionale. Infine si dedica qualche riflessione all’esito complessivo della riforma costituzionale del 2001.

Le autonomie territoriali

Falcon, Giandomenico
2010-01-01

Abstract

L’elaborato affronta il complesso sistema delle relazioni tra Stato, Regioni ed enti locali, mettendo in rilievo la complessità dell'interpretazione costituzionale in questo ambito, per la presenza di numerose clausole che possono indurre in equivoco ad una lettura puramente letterale. In questo contesto si sottolinea che mentre l’azione dello Stato è chiamata a svolgersi in tutti gli ambiti giuridici, l'intervento delle Regioni e degli enti locali limitato al campo delle politiche pubbliche. Segue l’analisi dei singoli poteri legislativi statali elencati dall’art. 117, co. 2, cost. e l'analisi dei poteri legislativi regionali, sottolineando che in realtà non vi sono ambiti esclusivi delle Regioni, date le amplissime competenze "trasversali" dello Stato, e dato che lo stesso riparto delle funzioni legislative è influenzato - sempre per decisione statale - dal principio di sussidiarietà ex art. 118 Cost., solo temperato dal principio di leale collaborazione. Si esamina quindi il riparto della funzioni amministrative, e di seguito la situazione nelle diverse materie regionali e nel campo delle risorse: per il quale risulta evidente che la situazione attuale non è quella prefigurata dalla Costituzione. Si esamina altresì il tema della differenziazione - dalla preesistente e perdurante distinzione tra Regioni a statuto ordinario e Regioni a statuto speciale, alle possibili “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” che possono essere attribuite a singole Regioni ordinarie -, e la collocazione delle autonomie locali nel modello costituzionale. Infine si dedica qualche riflessione all’esito complessivo della riforma costituzionale del 2001.
2010
Lezioni sui principi fondamentali della Costituzione
Torino
Giappichelli
9788834897614
Falcon, Giandomenico
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