Nella monografia le differenze e le diseguaglianze di genere vengono lette analizzando i percorsi che consentono l’acquisizione, attraverso il processo socializzativo, di modi di sentire, di interagire e di comunicare, regole di comportamento che interpretano l’appartenenza di genere. Il genere rappresenta la costruzione sociale del sesso biologico. Se, da un lato, ciò consente agli individui di essere riconosciuti e di riconoscere gli altri in base a simboli, immagini, gesti, modi di esprimersi e di apparire più o meno standardizzati dall’altro li limita e li condiziona, creando molteplici disuguaglianze che storicamente si sono espresse principalmente a svantaggio delle donne. Il volume presenta un quadro articolato ed aggiornato di quest’area di studi e delle problematiche che la caratterizzano. L’analisi concettuale è correlata da vari documenti e dati statistici, sia a livello nazionale sia europeo, rispetto agli ambiti sociali più rilevanti. Il libro si suddivide in cinque grandi aree tematiche nelle quali le differenze e le disuguaglianze di genere si manifestano. Nel primo capitolo si analizza l’evoluzione storica dei movimenti femminili, caratterizzati nel tempo da rivendicazioni e obiettivi diversi; ne vengono ripercorse le tappe principali, dal movimento suffragista fino a quello femminista ponendo attenzione all’articolazione delle diverse posizioni politiche e filosofiche all’interno del movimento stesso. Nell’analisi, se pur in modo sintetico, vengono illustrati i principali orientamenti teorici a cui fanno oggi riferimento gli studi che si occupano di femminile e di maschile (gender studies), con tutta la varietà concettuale che esprimono. Il secondo capitolo affronta le tematiche relative all’istruzione, mettendo in rilievo i risultati che le donne hanno conseguito in questo campo, come dimostrano i dati riferiti alla loro presenza nella scuola ed al rendimento scolastico che, come è noto, vede le ragazze produrre performance migliori rispetto ai ragazzi. Si affrontano però anche gli aspetti problematici legati alla segregazione formativa che limita le donne nell’accesso al lavoro e alle carriere professionali e la eccessiva settorializzazione dei saperi per genere. Il terzo capitolo pone particolare attenzione alle dinamiche che si manifestano in ambito lavorativo e che evidenziano disuguaglianze occupazionali, a scapito delle donne, dal punto di vista qualitativo e quantitativo, dei differenziali salariali e dei percorsi di carriera. Vengono inoltre messi a fuoco gli aspetti positivi e negativi del part-time e le criticità relative alle varie forme di flessibilità lavorative che segnano sempre più in termini di precarietà il lavoro femminile. Il tema trattato nel quarto capitolo è la famiglia, della quale si mettono in evidenza i mutamenti, intervenuti all’interno della coppia, con approfondimenti sulla divisione del lavoro domestico e di cura e sulla trasformazione dei ruoli genitoriali. Ampia attenzione è stata rivolta alle problematiche della conciliazione tra famiglia e lavoro rilevando alcuni esempi di buone pratiche sperimentate per favorirla. L’ultimo ambito trattato è quello della politica in cui si palesa la scarsa rappresentanza femminile non solo nelle aule parlamentari, ma anche ai vertici dei partiti. Sono vari i motivi presi in esame per spiegare l’importanza della partecipazione delle donne alla vita e alle decisioni della politica, ed in particolare alla vita amministrativa, una per tutte: la loro assenza o la scarsa presenza è un limite del sistema democratico. Pur evidenziando le critiche che sono state avanzate a strumenti come le “quote rosa”, interpretati come una tutela per le donne, si rileva che nei paesi dove sono state applicate, quali quelli del Nord Europa, hanno prodotto un aumento cospicuo della partecipazione femminile alla vita politica.

Differenze e disuguaglianze di genere

Sartori, Francesca
2009-01-01

Abstract

Nella monografia le differenze e le diseguaglianze di genere vengono lette analizzando i percorsi che consentono l’acquisizione, attraverso il processo socializzativo, di modi di sentire, di interagire e di comunicare, regole di comportamento che interpretano l’appartenenza di genere. Il genere rappresenta la costruzione sociale del sesso biologico. Se, da un lato, ciò consente agli individui di essere riconosciuti e di riconoscere gli altri in base a simboli, immagini, gesti, modi di esprimersi e di apparire più o meno standardizzati dall’altro li limita e li condiziona, creando molteplici disuguaglianze che storicamente si sono espresse principalmente a svantaggio delle donne. Il volume presenta un quadro articolato ed aggiornato di quest’area di studi e delle problematiche che la caratterizzano. L’analisi concettuale è correlata da vari documenti e dati statistici, sia a livello nazionale sia europeo, rispetto agli ambiti sociali più rilevanti. Il libro si suddivide in cinque grandi aree tematiche nelle quali le differenze e le disuguaglianze di genere si manifestano. Nel primo capitolo si analizza l’evoluzione storica dei movimenti femminili, caratterizzati nel tempo da rivendicazioni e obiettivi diversi; ne vengono ripercorse le tappe principali, dal movimento suffragista fino a quello femminista ponendo attenzione all’articolazione delle diverse posizioni politiche e filosofiche all’interno del movimento stesso. Nell’analisi, se pur in modo sintetico, vengono illustrati i principali orientamenti teorici a cui fanno oggi riferimento gli studi che si occupano di femminile e di maschile (gender studies), con tutta la varietà concettuale che esprimono. Il secondo capitolo affronta le tematiche relative all’istruzione, mettendo in rilievo i risultati che le donne hanno conseguito in questo campo, come dimostrano i dati riferiti alla loro presenza nella scuola ed al rendimento scolastico che, come è noto, vede le ragazze produrre performance migliori rispetto ai ragazzi. Si affrontano però anche gli aspetti problematici legati alla segregazione formativa che limita le donne nell’accesso al lavoro e alle carriere professionali e la eccessiva settorializzazione dei saperi per genere. Il terzo capitolo pone particolare attenzione alle dinamiche che si manifestano in ambito lavorativo e che evidenziano disuguaglianze occupazionali, a scapito delle donne, dal punto di vista qualitativo e quantitativo, dei differenziali salariali e dei percorsi di carriera. Vengono inoltre messi a fuoco gli aspetti positivi e negativi del part-time e le criticità relative alle varie forme di flessibilità lavorative che segnano sempre più in termini di precarietà il lavoro femminile. Il tema trattato nel quarto capitolo è la famiglia, della quale si mettono in evidenza i mutamenti, intervenuti all’interno della coppia, con approfondimenti sulla divisione del lavoro domestico e di cura e sulla trasformazione dei ruoli genitoriali. Ampia attenzione è stata rivolta alle problematiche della conciliazione tra famiglia e lavoro rilevando alcuni esempi di buone pratiche sperimentate per favorirla. L’ultimo ambito trattato è quello della politica in cui si palesa la scarsa rappresentanza femminile non solo nelle aule parlamentari, ma anche ai vertici dei partiti. Sono vari i motivi presi in esame per spiegare l’importanza della partecipazione delle donne alla vita e alle decisioni della politica, ed in particolare alla vita amministrativa, una per tutte: la loro assenza o la scarsa presenza è un limite del sistema democratico. Pur evidenziando le critiche che sono state avanzate a strumenti come le “quote rosa”, interpretati come una tutela per le donne, si rileva che nei paesi dove sono state applicate, quali quelli del Nord Europa, hanno prodotto un aumento cospicuo della partecipazione femminile alla vita politica.
2009
Bologna
Il Mulino
9788815132390
Sartori, Francesca
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11572/82894
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