Nello studio si ripercorrono le tappe più significative della riflessione storiografica intorno ai Dialogi di Gregorio Magno per poi proporre alcune possibili “linee di lettura” del testo. In primo luogo è sottolineato il rapporto miracoli-virtù, tema che percorre l’intera opera, legato all'interesse per i signa, ovvero per il codice esteriore della santità, e per la virtus, ovvero la dimensione più interiore e fondante della santità. La costruzione di Gregorio si perfeziona attraverso la figura di Benedetto, descritta nel libro II, che coniuga in sé azione taumaturgica e profezia quali strumenti di intervento nel mondo. Un terzo tema è riconoscibile nella preferenza accordata dal’autore ai santi recenti, che possano rassicurare i fedeli nel presente, in un momento storico che induce a pensare alla fine del mondo. In questa prospettiva l'agiografia finisce per rivelare la sua insufficienza e lascia il posto all'escatologia, chiave di lettura dominante del IV libro. Il senso ultimo della concezione agiografica di Gregorio risiede nella consapevolezza che la storia non può essere salvata dai santi e che l'unica possibilità di riscatto è rappresentata dalla tensione alle realtà ultraterrene. Il saggio è corredato da una sezione antologica, con brani dei Dialogi accompagnati dalla traduzione italiana.
Dialogorum libri IV
Degl'Innocenti, Antonella
2005-01-01
Abstract
Nello studio si ripercorrono le tappe più significative della riflessione storiografica intorno ai Dialogi di Gregorio Magno per poi proporre alcune possibili “linee di lettura” del testo. In primo luogo è sottolineato il rapporto miracoli-virtù, tema che percorre l’intera opera, legato all'interesse per i signa, ovvero per il codice esteriore della santità, e per la virtus, ovvero la dimensione più interiore e fondante della santità. La costruzione di Gregorio si perfeziona attraverso la figura di Benedetto, descritta nel libro II, che coniuga in sé azione taumaturgica e profezia quali strumenti di intervento nel mondo. Un terzo tema è riconoscibile nella preferenza accordata dal’autore ai santi recenti, che possano rassicurare i fedeli nel presente, in un momento storico che induce a pensare alla fine del mondo. In questa prospettiva l'agiografia finisce per rivelare la sua insufficienza e lascia il posto all'escatologia, chiave di lettura dominante del IV libro. Il senso ultimo della concezione agiografica di Gregorio risiede nella consapevolezza che la storia non può essere salvata dai santi e che l'unica possibilità di riscatto è rappresentata dalla tensione alle realtà ultraterrene. Il saggio è corredato da una sezione antologica, con brani dei Dialogi accompagnati dalla traduzione italiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione