Si tratta di una indagine sulle prime grandi espressioni della poesia d’amore nella tradizione italiana. Dopo un primo paragrafo dedicato alla concezione trobadorica della fin’amor, modello di tutte le tradizioni liriche volgari nel medioevo, i paragrafi successivi sono dedicati a tre autori di cruciale importanza: Giacomo da Lentini, Guittone d’Arezzo e Jacopone da Todi. Della loro produzione sono studiati soprattutto gli scarti, gli innesti, le innovazioni rispetto al modello trobadorico. Se in Giacomo si assiste a un processo di astrazione dei temi e del linguaggio amoroso cortese, in Guittone e in Jacopone questi temi e questo linguaggio si aprono – in modi tuttavia molto diversi – a componenti di carattere etico, politico, ascetico e mistico che apriranno la strada alle esperienze rivoluzionarie dello Stilnovo e di Dante.
La lirica amorosa delle origini
Zambon, Francesco
2010-01-01
Abstract
Si tratta di una indagine sulle prime grandi espressioni della poesia d’amore nella tradizione italiana. Dopo un primo paragrafo dedicato alla concezione trobadorica della fin’amor, modello di tutte le tradizioni liriche volgari nel medioevo, i paragrafi successivi sono dedicati a tre autori di cruciale importanza: Giacomo da Lentini, Guittone d’Arezzo e Jacopone da Todi. Della loro produzione sono studiati soprattutto gli scarti, gli innesti, le innovazioni rispetto al modello trobadorico. Se in Giacomo si assiste a un processo di astrazione dei temi e del linguaggio amoroso cortese, in Guittone e in Jacopone questi temi e questo linguaggio si aprono – in modi tuttavia molto diversi – a componenti di carattere etico, politico, ascetico e mistico che apriranno la strada alle esperienze rivoluzionarie dello Stilnovo e di Dante.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione