Il paesaggio non può dirsi tale in assoluto ma solo in quanto percepito e utilizzato a fini antropici, vuoi per la semplice fruizione visiva, vuoi per lo sfruttamento delle risorse agricole o produttive; per questo motivo non può darsi una distinzione concettuale tra paesaggio naturale e paesaggio antropico, neppure nel caso del paesaggio industriale. L’occasione per sperimentare in concreto questa premessa è offerta dal particolarissimo caso di studio situato nell’isola canaria di Tenerife e precisamente dalla valle di Güímar, di grande rilevanza economica e sociale per l’isola canaria di Tenerife per l’estrazione di inerti – sabbie e ghiaie – da costruzione. Negli anni lo sfruttamento di questa risorsa si è attuato in maniera non razionale, sia dal punto di vista industriale estrattivo, sia dal punto di vista di un’ordinata programmazione territoriale e paesaggistica. I rischi e i danni di questa situazione derivano soprattutto dal degrado generale della valle con la distruzione di ogni possibile economia diversa. Rispetto a questi problemi ed alla necessità di organizzare le future attività estrattive si sono misurati 25 gruppi di ricerca di 15 università europee, in un seminario internazionale di progettazione. Ai lavori hanno partecipato con due progetti i gruppi di ricerca del Dipartimento di Ingegneria ambientale di Trento: il gruppo coordinato dal prof. G. Cacciaguerra e C. Battaino ed un secondo gruppo coordinato dal prof. C. Lamanna. Questa pubblicazione è l’occasione per presentare una riflessione sui temi sviluppati all’interno della scuola di Trento su un terreno in cui si intrecciano diverse discipline, dalla Composizione architettonica all’Architettura tecnica, alla Tecnica delle costruzioni alla Fisica tecnica, alla Meccanica dei suoli, alle Costruzioni idrauliche, oltre naturalmente all’Architettura del paesaggio.
Infrastrutture canarie
Lamanna, Claudio
2006-01-01
Abstract
Il paesaggio non può dirsi tale in assoluto ma solo in quanto percepito e utilizzato a fini antropici, vuoi per la semplice fruizione visiva, vuoi per lo sfruttamento delle risorse agricole o produttive; per questo motivo non può darsi una distinzione concettuale tra paesaggio naturale e paesaggio antropico, neppure nel caso del paesaggio industriale. L’occasione per sperimentare in concreto questa premessa è offerta dal particolarissimo caso di studio situato nell’isola canaria di Tenerife e precisamente dalla valle di Güímar, di grande rilevanza economica e sociale per l’isola canaria di Tenerife per l’estrazione di inerti – sabbie e ghiaie – da costruzione. Negli anni lo sfruttamento di questa risorsa si è attuato in maniera non razionale, sia dal punto di vista industriale estrattivo, sia dal punto di vista di un’ordinata programmazione territoriale e paesaggistica. I rischi e i danni di questa situazione derivano soprattutto dal degrado generale della valle con la distruzione di ogni possibile economia diversa. Rispetto a questi problemi ed alla necessità di organizzare le future attività estrattive si sono misurati 25 gruppi di ricerca di 15 università europee, in un seminario internazionale di progettazione. Ai lavori hanno partecipato con due progetti i gruppi di ricerca del Dipartimento di Ingegneria ambientale di Trento: il gruppo coordinato dal prof. G. Cacciaguerra e C. Battaino ed un secondo gruppo coordinato dal prof. C. Lamanna. Questa pubblicazione è l’occasione per presentare una riflessione sui temi sviluppati all’interno della scuola di Trento su un terreno in cui si intrecciano diverse discipline, dalla Composizione architettonica all’Architettura tecnica, alla Tecnica delle costruzioni alla Fisica tecnica, alla Meccanica dei suoli, alle Costruzioni idrauliche, oltre naturalmente all’Architettura del paesaggio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione