Di fronte a fenomeni che si sottraggono alle regole e alle proporzioni abituali sono possibili due opposte reazioni: o si cerca di ricondurre ad esse i fenomeni anomali, andando oltre i dati dei sensi e cercando la loro essenza, o, al contrario, si accettano i fatti così come sono e si cercano nuove regole. In entrambi i casi ci si riferisce a schemi che forniscano senso e ordine a fenomeni nuovi e inquietanti. Quando si utilizza l’immagine del cristallo per interpretare ambienti e paesaggi sconosciuti si cerca nel fenomeno anomalo la simmetria e l’equilibrio apparentemente mancanti, allo scopo di mostrare un’immagine nascosta di perfezione. In questo saggio si osserva come, dagli studi di Niels Stensen alla Protogea di Leibniz, alle opere di Goethe, alla Weltseele di Schelling, alla poesia di Novalis, alla Fisica organica dell’Enciclopedia di Hegel, il cristallo svolga questo ruolo: la vita della terra, nonostante la sua storia ben conosciuta, non è caos e distruzione, ma risponde a una regola geometrica ben nota e riconoscibile. Il rischio di questa scelta è tuttavia quello di irrigidire la sua dinamica in un quadro tanto rigido de apparire privo di vita.
Der Kristall: Tod und Perfektion in der romantischen Kultur
Giacomoni, Paola
2006-01-01
Abstract
Di fronte a fenomeni che si sottraggono alle regole e alle proporzioni abituali sono possibili due opposte reazioni: o si cerca di ricondurre ad esse i fenomeni anomali, andando oltre i dati dei sensi e cercando la loro essenza, o, al contrario, si accettano i fatti così come sono e si cercano nuove regole. In entrambi i casi ci si riferisce a schemi che forniscano senso e ordine a fenomeni nuovi e inquietanti. Quando si utilizza l’immagine del cristallo per interpretare ambienti e paesaggi sconosciuti si cerca nel fenomeno anomalo la simmetria e l’equilibrio apparentemente mancanti, allo scopo di mostrare un’immagine nascosta di perfezione. In questo saggio si osserva come, dagli studi di Niels Stensen alla Protogea di Leibniz, alle opere di Goethe, alla Weltseele di Schelling, alla poesia di Novalis, alla Fisica organica dell’Enciclopedia di Hegel, il cristallo svolga questo ruolo: la vita della terra, nonostante la sua storia ben conosciuta, non è caos e distruzione, ma risponde a una regola geometrica ben nota e riconoscibile. Il rischio di questa scelta è tuttavia quello di irrigidire la sua dinamica in un quadro tanto rigido de apparire privo di vita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione