Questo libro raccoglie scritti e progetti che ruotano attorno al tema del progetto nelle aree estrattive. L’occasione per riordinarli e svilupparli è stato il Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale, Il progetto di paesaggio per i luoghi rifiutati, PRIN 2007-2009, unità locale di ricerca della Facoltà di Ingegneria di Trento, I paesaggi del rifiuto: architetture e territori marginali della bassa e media montagna. L’interesse per le cave in questi anni è andato crescendo, come dimostrano le numerose azioni progettuali in ambito nazionale e internazionale. Ex cave sono state restituite alla collettività in forma di attrezzature ricreative, ludiche o sportive, o sono diventate luoghi monumentali e paesaggi della memoria, più spesso sono state oggetto di mascheramenti finalizzati a ricondurle alla naturalità. La ricerca indaga quali possono essere le possibili operazioni dell’architettura in rapporto alle forme del paesaggio cavato, ovvero quale sia lo spazio, teorico e operativo, per “fondare” il progetto nel processo estrattivo. Le aree vuote costituite dalle cave e dalle ex cave, concepite e percepite in passato come ferite del paesaggio, sono oggi occasioni per nuove morfologie del progetto, conformate dal paesaggio naturale e artificiale e dai suoi elementi caratterizzanti. L’integrazione dei progetti e dei processi è l’aspetto più interessante della ricerca: la pianificazione delle cave ancora attive è il tema più attuale, nella consapevolezza che ogni atto di trasformazione del territorio può diventare un fattore decisivo per il progetto di architettura. La necessità progettuale per questi paesaggi modificati può svilupparsi, oltre che dalla cultura ambientale, anche da una rinnovata cultura architettonica e del territorio. Non possiamo più permetterci di abbandonare a se stesse aree o porzioni di territorio, anche se contaminate o degradate dal punto di vista funzionale, e va superata la conflittualità esistente tra l’interesse pubblico e quello privato, tra le necessità produttive e tutela della qualità ambientale.
Extractscapes: oltre le cave: il progetto di ricomposizione del territorio scavato / Battaino, Claudia. - STAMPA. - (2009).
Extractscapes: oltre le cave: il progetto di ricomposizione del territorio scavato
Battaino, Claudia
2009-01-01
Abstract
Questo libro raccoglie scritti e progetti che ruotano attorno al tema del progetto nelle aree estrattive. L’occasione per riordinarli e svilupparli è stato il Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale, Il progetto di paesaggio per i luoghi rifiutati, PRIN 2007-2009, unità locale di ricerca della Facoltà di Ingegneria di Trento, I paesaggi del rifiuto: architetture e territori marginali della bassa e media montagna. L’interesse per le cave in questi anni è andato crescendo, come dimostrano le numerose azioni progettuali in ambito nazionale e internazionale. Ex cave sono state restituite alla collettività in forma di attrezzature ricreative, ludiche o sportive, o sono diventate luoghi monumentali e paesaggi della memoria, più spesso sono state oggetto di mascheramenti finalizzati a ricondurle alla naturalità. La ricerca indaga quali possono essere le possibili operazioni dell’architettura in rapporto alle forme del paesaggio cavato, ovvero quale sia lo spazio, teorico e operativo, per “fondare” il progetto nel processo estrattivo. Le aree vuote costituite dalle cave e dalle ex cave, concepite e percepite in passato come ferite del paesaggio, sono oggi occasioni per nuove morfologie del progetto, conformate dal paesaggio naturale e artificiale e dai suoi elementi caratterizzanti. L’integrazione dei progetti e dei processi è l’aspetto più interessante della ricerca: la pianificazione delle cave ancora attive è il tema più attuale, nella consapevolezza che ogni atto di trasformazione del territorio può diventare un fattore decisivo per il progetto di architettura. La necessità progettuale per questi paesaggi modificati può svilupparsi, oltre che dalla cultura ambientale, anche da una rinnovata cultura architettonica e del territorio. Non possiamo più permetterci di abbandonare a se stesse aree o porzioni di territorio, anche se contaminate o degradate dal punto di vista funzionale, e va superata la conflittualità esistente tra l’interesse pubblico e quello privato, tra le necessità produttive e tutela della qualità ambientale.File | Dimensione | Formato | |
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