Il contributo analizza i codici idiografi del prevosto Gerhoch di Reichersberg (+ 1169), per delineare le caratteristiche del sinergico rapporto che lega il letterato ai ‘segretari’ cui è affidata la ‘mise au net’ degli scritti via via composti dal canonico e soprattutto delle nove sezioni costituenti la sua esegesi al Salterio. Ne emerge evidente la costante opera di revisione autografa operata dall’autore, indefesso protagonista di un controllo volto a correggere parole vergate in modo non perspicuo, a colmare lacune, a integrare o emendare l’interpunzione, ad ampliare con articolati sintagmi la struttura del suo pensiero, ad aggiungere auctoritates o notabilia marginali per rendere al massimo fluida la fruizione degli scritti. Gli interventi di cui gli idiografi conservano traccia trovano anteriore attestazione nel brogliaccio integralmente autografo (Klagenfurt, Universitätsbibliothek Perg. 10), a dimostrare come, fin dagli esordi, Gerhoch abbia avuto a cuore la corretta diffusione dei suoi scritti, per evitare capziosi travisamenti del messaggio cristologico indotti non solo da esemplazione ‘distratta’ ma anche dalla personale, inesausta ansia di ‘perfettibilità’.

Gerhoch di Reichersberg e i suoi segretari

Frioli, Donatella
2013-01-01

Abstract

Il contributo analizza i codici idiografi del prevosto Gerhoch di Reichersberg (+ 1169), per delineare le caratteristiche del sinergico rapporto che lega il letterato ai ‘segretari’ cui è affidata la ‘mise au net’ degli scritti via via composti dal canonico e soprattutto delle nove sezioni costituenti la sua esegesi al Salterio. Ne emerge evidente la costante opera di revisione autografa operata dall’autore, indefesso protagonista di un controllo volto a correggere parole vergate in modo non perspicuo, a colmare lacune, a integrare o emendare l’interpunzione, ad ampliare con articolati sintagmi la struttura del suo pensiero, ad aggiungere auctoritates o notabilia marginali per rendere al massimo fluida la fruizione degli scritti. Gli interventi di cui gli idiografi conservano traccia trovano anteriore attestazione nel brogliaccio integralmente autografo (Klagenfurt, Universitätsbibliothek Perg. 10), a dimostrare come, fin dagli esordi, Gerhoch abbia avuto a cuore la corretta diffusione dei suoi scritti, per evitare capziosi travisamenti del messaggio cristologico indotti non solo da esemplazione ‘distratta’ ma anche dalla personale, inesausta ansia di ‘perfettibilità’.
2013
Medieval Autograph Manuscripts: proceedings of the XVIIth Colloquium of the Comité International de Paléographie Latine
Turnhout
Brepols
9782503549163
Frioli, Donatella
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